- Home
- Senza categoria
- Netflix e NFT
Tutto è iniziato con una serie di animazione antologica “Love, Death + Robots” che racconta l’apocalisse in otto differenti modi, modulando il discorso attraverso tre coordinate dichiarate: l’amore, la morte e i robot. E qui Netflix si è inserito nella corsa agli NFT
Love, Death + Robots
Netflix, società statunitense operante nella distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, ha voluto nascondere 9 NFT. La serie è divisa in tanti racconti non legati tra loro in cui la grafica è la vera protagonista che, di serie in serie, migliora al punto da far fatica a distinguere se le scene siano reali oppure no. Per sottolineare l’ambientazione cyber-punk, fantascientifica e metafisica, Netflix ha deciso di integrare 9 NFT: uno per ogni puntata. Il problema è che sono nascosti. Si tratta di Qr Code che l’utente deve scovare e potrebbero essere ovunque: in una scritta su un muro, nel tatuaggio di uno dei personaggi, nei titoli di coda.
NFT e Qr Code
Una volta trovato, si deve scannerizzare con il cellulare e andare alla pagina “lovedeathandart” dove o si scaricherà l’immagine in jpg o si effettuerà il mint dello stesso rendendolo a tutti gli effetti, un NFT. E pagandone solo il gas in criptovalute, quindi, si dovrà necessariamente possedere un wallet. Attualmente, questa operazione è destinata solo agli spettatori statunitensi che possono accedere agli NFT, il costo di uno di questi token non fungibili è di circa 0,003 ETH o 6 $. Si sono calcolati che nel giro di una settimana ci siano stati $ 36.000 in volume di scambi con circa 27.000 proprietari di NFT che hanno accettato la sfida di dare la caccia a ciascuno di essi.
Stranger Things: operazioni di marketing con Netflix
Non possiamo tralasciare anche una delle più famose serie mandate in onda dalla piattaforma streaming che sta per uscire a giorni con il finale della sua quarta serie. Stiamo parlando di Stranger Things. La serie ha fatto numerose operazioni di co-marketing. Ad esempio, Domino’s Pizza ha ripreso i poteri psichici di Undici per la creazione di un nuovo modo di ordinare la pizza. I consumatori potranno fare le proprie scelte tramite le tecnologie di riconoscimento facciale e eye-tracking che, in base a specifici movimenti del volto e degli occhi, riconoscono gli elementi sullo schermo da selezionare. Altra operazione di marketing della serie il Product Placement in cui tantissime note aziende hanno fatto apparire il proprio brand. Via quindi a Chevrolet, Coca Cola, Pepsi, Levi’s, Reebok, Sneakers, Burger King, Cadillac, Converse.
Stranger NFT
E allora dagli anni ’80 Netflix mette un piede su un tema molto in voga: gli NFT. Candy Digital, una piattaforma NFT, ha rilasciato un altro minigioco “Stranger Things” per Netflix, in cui gli utenti devono risolvere enigmi per raccogliere NFT delle star dello show. Tuttavia, alcuni ammiratori sono rimasti insoddisfatti. Gli NFT “Stranger Things” sono 11.111 token unici che rappresentano la proprietà di uno dei cinque poster digitali sulla blockchain Palm di Candy Digital. Netflix ha allettato il pubblico con messaggi segreti nel teaser della stagione 4 a proposito della presenza di NFT per la sua serie originale di successo. Facendo a un gioco misterioso che coinvolge un laboratorio virtuale di “Stranger Things”, quasi 4.700 partecipanti hanno ottenuto un poster NFT gratuito di Undici.
Netflix e gli NFT deludenti
In seguito, per acquisire uno dei quattro poster NFT gratuiti con i personaggi Mike Wheeler, Jonathan Byers, Will Byers o Argyle, i giocatori hanno dovuto completare degli indovinelli e rispondere alla domanda “I am Hell’s Master”. L’annuncio ha suscitato una reazione contrastante. Il minigioco è stato ben accolto dagli appassionati di criptovalute e dagli spettatori dello spettacolo. Altri fan invece, sono rimasti indignati quando la notizia degli NFT è stata condivisa sull’account Twitter di “Stranger Things”. Ci sono stati diversi problemi legati alla ripetuta disconnessione degli account, alcuni semplicemente contrari all’impiego di NFT nella serie.
Altre esperienze non fungibili
Netflix sta continuando sulla scia delle prime esperienze a proporre progetti di NFT. “This is The Robbery”, miniserie di Netflix racconta il più grande furto d’arte mai realizzato e 13 Crypto Artist hanno reinventato le opere d’arte rubate. “This is The Robbery” è una miniserie di Netflix che racconta la vera storia del più grande furto d’arte al mondo. Commesso nel 1990 ai danni dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston per un valore di opere trafugate pari a oltre 500 milioni di dollari.
La miniserie Netflix in quattro episodi racconta gli indizi, le false piste e le speculazioni che hanno caratterizzato le indagini di questo mistero ancora irrisolto, ma che non risparmia colpi di scena, da ultimo proprio l’ingresso di Netflix nel mondo crypto e NFT. Netflix ha incaricato 13 Crypto Artisti di rielaborare le opere andate perdute con il furto trasformandole in NFT messi in vendita fino al 21 Aprile sulla piattaforma Knownorigin.io: i proventi sono stati utilizzati a supporto delle carriere artistiche dei Crypto Artist coinvolti.
Pensieri finali
L’idea di Netflix è molto interessante perché sostanzialmente è un’operazione di marketing a basso costo. Nascondendo dei QR code, facendo un minigioco, rispolverando opere d’arte trafugate per ottenere delle immagini da trasformare in NFT, permette di attirare l’interesse. Le persone vedranno le serie con attenzione per scoprire dove si nascondono i codici, o anche per la voglia di acquistare quello che può essere un cimelio della propria serie tv preferita. Sarà interessante vedere come gli NFT potranno essere utilizzati in modo creativo per raggiungere un pubblico nuovo o incoraggiare un pubblico consolidato.