4 Dicembre 2023 aggiornato alle 14:06
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Vision Pro Apple, nuovo Metaverso?

Apple Vision Pro

Indice

Va fatta un’analisi attenta, non del nuovo Vision Pro che la Apple ha da poco lanciato sul mercato, ma di quelle che saranno le linee future del Metaverso.

Apple e Metaverso, cosa cambia.

Quello che sta accadendo ha a che fare con la Realtà Aumentata, in particolar modo. Siamo stati fino a poco tempo fa abituati ad industriarci cercando ci comprendere dove potesse andare il mercato della Virtual Reality e di come un avatar potesse argomentare la propria interazione in rapporto alle aspettative di un pubblico lentamente in crescita. Meta ha inaugurato una dimensione social con riferimento virtuale, ma sempre stando attenti a pianificare la comunicazione attraverso dinamiche di gestione di un mondo parallelo. L’ultimo mese è stato un crescendo di notizie più che altro legate alla enorme evoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Anche la sua implementazione all’interno di piattaforme virtuali ha dato modo a molti, di elaborare tesi e concetti futuristici.

Non è però quello a cui stava pensando Tim Cook.

Ci troviamo ora di fronte ad un visore, non parliamo del prezzo, perché è l’ultima cosa, che mette in scena il palinsesto della Realtà Mista. Non più quindi una soggettiva all’interno di uno spazio tridimensionale virtuale, ma la possibilità di padroneggiare la realtà fisica con attitudini di interazione in Realtà Aumentata su spettro virtuale. L’idea della Apple è stata quella di ponderare a lungo due dinamiche di mercato. La prima è quella sicuramente dell’andare in perdita. Non si aspettavano, nè si aspettano i creatori di vedere un balzo di vendite, dati i 3500 dollari. No, non è questo l’obiettivo. Quello che intendono fare è dare una traccia futuristica di ciò che andremo ad essere nei prossimi anni.

Visori, virtualità e Metaverso

Quello che ci viene proposto con Apple Vision Pro, è la libertà di non dover più scegliere tra VR e AR. E’ possibile avere tutto in un solo passaggio. Possiamo intendere questo come una vera rivoluzione. Fino a questo momento, benché si parlasse molto di Realtà Mista, c’era comunque una distinzione netta, tra Metaverso e Realtà Aumentata. Due mercati diversi, due produzioni di device complementari ma su due differenti filoni di vendita. La Realtà Virtuale l’abbiamo descritta, definita, analizzata sempre in rapporto ad environment all’interno di piattaforme ben definite.

La Realtà Aumentata, con il suo carico continuo di evoluzione tecnica, è stata ed è tutt’ora protagonista di verticalità che toccano moltissimi campi, dall’educational fino alla dimensione museale e del new advertising. Non solo visori quindi, ma anche tablet e smartphone. L’Oculus Quest 3, ha da poco inaugurato una nuova possibilità di interazione, secondo Meta soprattutto social, eppure questa presentazione di Vision Pro, spezza tutte le dinamiche fino ad ora osservate.

Interazione e connessione dinamica di Vision Pro

Cosa cambia indossando questo visore così prezioso (soprattutto per il prezzo e l’hardware contenuto) e innovativo? Sicuramente la modalità di connessione face to face. Mentre Oculus Quest ci isola dallo spazio circostante, Apple punta tutto sulla potenza della Realtà Aumentata, dando una visione globale e tridimensionale all’occorrenza di ciò che è possibile scegliere e vedere.

Apple Vision Pro

Sappiamo che già dopo 35 minuti di Oculus Quest la fronte inizia a dolerci e l’occhio si stanca. Dalle analisi tecniche del device innovativo della Apple si evince invece una possibilità di continuum spaziale e di interazione che porta molta meno pesantezza al lavoro e all’utilizzo in modalità virtual. Certo, parliamo praticamente di occhiali, e non più di visore vecchia maniera (certo ci sono in proiezione il Project Cambria e Oculus Quest 3), con un peso specifico molto più leggero. Inoltre il device è munito di batteria esterna, collegabile anche al Mac, che dà fino a due ore di autonomia. Ecco, forse sono queste le caratteristiche su cui insisterà il mercato.

E il Metaverso?

La domanda si ripropone. Cosa dovremo sperimentare come dimensione effettiva virtuale di interazione? Credo che la forma del futuro sarà di certo una comunicazione mista, dove la realtà sarà continuamente supportata da dinamiche aumentate con possibilità di passare velocemente a privati environment virtuali, a seconda delle nostre necessità. Ed è su questo punto che il mercato deve puntare. Creare un Metaverso che sia la perfetta idiosincrasia tra ciò che ci è più utile e ciò che per noi può rappresentare un intrattenimento di qualità. Saremo comunque tutti spettatori. Senza aspettare che i prezzi scendano, ma cercando di captare quali siano le dinamiche effettive di innovazione tecnologica.

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