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Abbiamo, noi che per vari motivi ci lavoriamo e di conseguenza siamo in contatto tutti i giorni, credo, una visione più nitida e lungimirante, ma anche più curiosità e fantasia riguardo al prossimo futuro virtuale e immersivo che farà sempre più parte della nostra quotidianità (ovviamente però no nessuno vuole finire in una Matrix).
Oggi, invece, in Italia, anche parlando del tema con varie persone, penso che i più siano di diversa idea rispetto alla mia visione. La “bolla” destinata a non durare o lo scetticismo di base dell’italiano medio prevalgono! Quello che oggi conta, quello che lavora e che produce, ma che non conosce o non vuole far potenzialmente fatica ad imparare ad utilizzare ulteriori nuove tecnologie (dicono “già ne abbiamo troppe”), minimizza il tutto: “ma a me cosa serve? Cosa ci guadagno? Il Metaverso? E’ un gioco per bambini, e probabilmente tale resterà”.
La mentalità che guarda al futuro
E allora, chiedo ai miei coetanei nati negli anni Ottanta, ve lo ricordate il Commodore 64? Era un computer a tutti gli effetti, ma di fatto solo una console per giocare. Ma qualcuno ai tempi si sarebbe mai immaginato che dopo più di vent’anni un PC (o altri device) sarebbero divenuti fondamentali e comunque il mezzo più utilizzato per fare qualsiasi cosa? Se penso alla mentalità che avevano i miei nonni direi proprio di no. Davide Casaleggio nell’intervista che abbiamo recentemente svolto esprime una visione molto chiara:
“Oggi tutto è caratterizzato dalla possibilità di avere un device, e questo genera una modalità completamente diversa e più completa di interazione, quando parliamo di Metaverso. Quello che penso è che non sia ancora possibile avere una partecipazione che sia ad oggi realmente di massa. Il punto centrale più forte è ancora tutto focalizzato sul gaming. Lo vedo come un luogo in cui si può passare del tempo, ma ancora lontano dall’essere quotidianità per tutti. Quando ci potrà essere un’esperienza immersiva a costi accessibili si potrà allora valutare di scegliere il Metaverso come mercato internazionale su cui puntare”
Ma quindi ci domandiamo, quante persone anche solo ad inizio anni Novanta avevano un computer in casa? Forse qualcuno probabilmente e solo chi usava i videogame. Vedete? la storia si ripete.
Metaverso e possibilità
Ma partiamo da questo punto fermo, oggi il Metaverso vuole dire soprattutto GAMING , gli stessi visori VR sono venduti per lo più per questa applicazione.
Ma estendiamo il raggio d’azione a qualcosa di più ampio (che comprende anche i videogiochi) quindi pensiamo di più alla macro area dell’intrattenimento. Questo, secondo me sarà il principale e il primo settore trainante e di sviluppo nei prossimi anni. A patto ovviamente che si vendano dei visori VR più accessibili come costo (ma sicuro ci arriveremo) oppure supereremo questo strumento verso altri meno invasivi e più economici. “Il Metaverso può dare alla persone quello che non possono avere nella realtà fisica”. Da questo macro concetto possiamo immaginare tantissime esperienze in tema di intrattenimento, e chi non ha mai sognato di volare?
Possiamo inoltre già fare molte più ipotesi su chi potenzialmente andrà a fare investimenti anche perché c’è un interesse già manifestato da parte di diversi operatori di settori come quello musicale, il cinema, gli eventi sportivi. Attualmente infatti abbiamo già diversi eventi sperimentali che si sono tenuti nel Metaverso. Vicino e collegato all’intrattenimento c’è poi tutto il settore della socialità che andrà totalmente ad innovarsi (come già molti esperti ipotizzano) con il settore dei social network versione Web2 oggi ancora in auge ma destinato ad un declino quando il grosso degli utenti si trasferiranno su nuovi sistemi già oggi in fase di sperimentazione sul Web 3 che sarà anche strettamente legato alla frequentazione degli spazi nella realtà virtuale.
Utilizzo del Metaverso e device
Come poi ipotizzavo anche in un mio precedente articolo, ci sarà anche probabilmente uno sviluppo di una parte di e-commerce legata ai prodotti da utilizzare nelle esperienze e nella quotidianità virtuale. Per riallacciarmi invece al discorso iniziale quello, dei cari amici “scettiscisti”, chiediamoci: quando utilizzeremo il Metaverso anche per questioni “serie”?
In realtà in parte lo stiamo già iniziando a fare. Ci sono dei progetti “pilota” per utilizzare le tecnologie mediche e ci sono delle startup che elaborano dei sistemi di controllo in remoto tramite il Metaverso di sistemi di produzione industriale. Ma anche la telematizzazione dei servizi della PA è probabile che un domani, quando l’esperienza virtuale sarà un sistema di fruizione servizi a largo consumo, si trasferisca dagli uffici fisici in un ambiente visitabile virtualmente, già oggi a dimostrazione che c’è questa propensione c’è da poco un servizio che consente l’appuntamento tramite videochiamata.
Diciamo che il progetto della Seoul città virtuale può rendere l’idea in futuro di come si potranno utilizzare questo tipo di funzionalità, pensiamo anche ai servizi delle banche o allo shopping virtuale o agli incontri d’affari.
In Conclusione
A mio parere riguardo lo sviluppo e l’utilizzo di massa del Metaverso il dubbio non è legato al “se” ma al “quando”, noi ipotizziamo che dopo il 2030 potremmo vedere già qualcosa di importante e ovviamente in forma graduale. In questo articolo abbiamo ragionato con gli elementi che possiamo valutare oggi quale sarà il settore trainante almeno inizialmente; è senz’altro poi fondamentale in questo processo di espansione anche la combinazione con l’IA e i suoi sviluppi.