Se parliamo di metaverso, possiamo fare due cose, andare a leggerci il libro di Stephenson “Snow Crash”, ma non è fondamentale nella vita, oppure parlare di Realtà Virtuale Immersiva. Con la seconda ci avviciniamo di molto a tutti i discorsi tecnici e pratici che si stanno costruendo in questo periodo. Ma come funziona veramente questa “immersione” virtuale?
Realtà Virtuale e spazi sensoriali
Cominciamo con il dire che da un punto di vista prettamente tecnico la Realtà Virtuale (VR) è semplicemente un sistema formato da determinati strumenti che rilevano e acquisiscono le informazioni date dalle azioni di un soggetto. In questo caso parleremo di strumenti di input. Queste informazioni vengono subito assimilate ed integrate in tempo reale da un computer che a sua volta crea uno spazio e una dimensione dinamici. Queste informazioni assimilate e trasformate in spazi, o environment, a loro volta, saranno restituite al soggetto immerso attraverso strumenti di fruizione detti di output. La Realtà Virtuale con il suo sistema ,nasce dall’unione di hardware e software che insieme generano specifiche applicazioni in grado di attivare output multisensoriali. Nello specifico quindi andremo ad elencare quelle che sono le parti e i dispositivi sui quali si basa il sistema Realtà Virtuale.
Database e plasticità virtuale
La VR ha origine da una serie di fattori tecnologici che combinati tra loro portano alla creazione di una dimensione perfettamente identica alla realtà. Tutto questo avviene attraverso la costruzione di un database e di un software programmato per la modellazione virtuale di un oggetto e per la costruzione di uno spazio che abbia una linea realistica. Nello specifico questo software studia e gestisce la geometria, la struttura, la modellazione della durezza, linearità e plasticità delle superfici degli oggetti e del loro principio di inerzia all’interno della dimensione virtuale. Attraverso gli strumenti di input arrivano continuamente le interazioni (spostamenti e posizione) dei soggetti. In questo modo viene attivato un rendering in grado di generare 20-30 fotogrammi al secondo, nasce così l’ambiente virtuale. Gli strumenti di outup che contemplano invece la parte visiva, il sonoro e quella tattile, fanno sì che il soggetto si senta completamente immerso in uno spazio virtuale.
Le diverse tipologie di Realtà Virtuale
Un sistema di Realtà Virtuale viene definito immersivo quando è in grado di riprodurre perfettamente un totale senso di isolamento e assorbimento sensoriale. Questo avviene in un ambiente tridimensionale generato da un computer attraverso due tipologie di dispositivi. Il primo è quello che caratterizza la visualizzazione e la percezione sonora che isolano l’utente dall’ambiente reale esterno. Il secondo, è quello che riguarda la posizione rilevata attraverso i movimenti dell’utente trasmessi in tempo reale, al computer. Questo porta alla generazione e alla modifica di conseguenza, dell’ambiente circostante. Tutto questo avviene attraverso l’uso di device come i visori (Head Mounted Display – HMD) che riescono a far visualizzare ambienti tridimensionali generati dal computer.
Realtà Virtuale semi-immersiva
Molto in voga in questo periodo, soprattutto per organizzare eventi live che puntino sulla comunicazione metaversiana. La VR semi-immersiva è realizzata attraverso il supporto di una stanza all’interno della quale sia le pareti, che il pavimento che il soffitto vengono sostituiti da schermi retro-proiettati. E in ultimo, la Realtà Virtuale non immersiva che è quella ricreata per l’utente attraverso la proiezione attraverso un monitor (PC) e senza alcun visore, mentre resta fermo il contatto con la realtà esterna.
Conclusioni immersive
E’ molto importante capire che quando si parla di metaverso lo si fa rapportandosi unicamente alla dimensione virtuale immersiva. Questa viene creata da un dato software e resa fruibile attraverso device specifici dedicati. Tutto il resto appare attualmente come un contorno di forte comunicazione che tende a dare valore ad una realtà, quella del metaverso appunto, che assomiglia più ad uno slogan che ad una dimensione reale. Quando parliamo di metaverso ricordiamoci che stiamo parlando di immersività creata e programmata da software, nulla di più e nulla di meno. Quelle che saranno le evoluzioni tecniche nel prossimo futuro saranno sempre collegate ad una strutturazione programmabile e fruibile attraverso specifici HMD.