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Avete mai sentito parlare di Metaverso ibrido? E in che modo i device del futuro faranno parte del nostro quotidiano? Ci sono molte domande che ci poniamo sul futuro tecnologico ma pensiamo certamente che l’AI e il Metaverso entreranno sempre più nella nostra vita e verranno probabilmente utilizzati costantemente in molti ambiti.
Il futuro immersivo dei device
L’aspetto fondamentale però sui cui dobbiamo ragionare e sul quale ho voluto scrivere questo articolo, è legato al mezzo o ai mezzi che ci faranno accedere a queste nuove tecnologie anche in modo combinato. E questo sarà importante anche per il loro percorso di evoluzione. Ad oggi come sappiamo il device più utilizzato è ovviamente il telefono cellulare, in particolare le App che ci permettono di accedere ai servizi ed ai contenuti più avanzati. E’ da questo strumento che dobbiamo quindi partire, per fare delle ipotesi.
Oggi, infatti, è possibile accedere a soluzioni di IA e ad alcuni metaversi, proprio tramite applicativi sul cellulare. Questo però, se parliamo nello specifico riferendoci al Metaverso è molto diverso da quello che ci aspettiamo per il futuro. Infatti dal telefono possiamo sì visualizzare le immagini e sentire i suoni, ma non possiamo certo vivere un’esperienza immersiva come quella che ci permette di avere l’utilizzo di un visore VR.
Il Metaverso ibrido che ancora non conosciamo
Quindi la domanda sorge spontanea, creiamo un visore VR che fa anche da telefono cellulare? Probabilmente no, anche perché oggi sarebbe uno strumento di scarsa diffusione e per dei semplici motivi: troppo ingombrante, in parte inutilizzato visto che l’utilizzo della realtà virtuale è legata oggi soprattutto al gaming, ed infine ci sarebbero anche diversi problemi forse legati alla gestione dei servizi, alla tenuta della batteria, al malessere fisico legato all’utilizzo prolungato.
Forse la migliore soluzione potrebbe essere molto più ibrida. E ovviamente, qualcuno ci ha già pensato. Meta, ad esempio, ha introdotto a settembre 2024 ORION gli occhiali in realtà aumentata che però non saranno disponibili prima del 2027. Parliamo quindi di una fase intermedia dove si potrà accedere al Metaverso con un dispositivo più soft come dei normali occhiali che daranno la possibilità di avere un’esperienza semi immersiva e potranno essere utilizzati come device aggiuntivo proprio al telefono cellulare. E su questo, faccio pure un passo avanti: e se magari poi qualcuno pensasse proprio ad integrarli con le funzioni di un normale telefono cellulare per diventare un dispositivo unico?
I grandi colossi e le piccole idee
C’è poi anche chi come HTC azienda di Taiwan che ha creato un cellulare che tra le sue funzioni dà la possibilità di accedere a Viverse, il Metaverso personale dell’azienda. L’azienda ha poi la possibilità di acquistare ad un prezzo promozionale il visore VR brandizzato, che si collega in automatico con il proprio Metaverso e telefono. Anche Samsung in collaborazione con Google sta progettando un visore VR studiato per comunicare con i modelli più avanzati dei loro telefoni e tablet in modo di utilizzare i servizi di realtà aumentata fruibili della loro stesse app.
Questo dei device è un mondo in continua evoluzione ancora secondo noi agli albori ma comunque non facile da sviluppare, anche perché comporta investimenti milionari di non sicuro ritorno economico. In più, come ipotizziamo sempre, non è detto che sia uno dei grossi marchi attuali a prendere poi il sopravvento in termini di mercato globale, magari da una bellissima idea di una piccola impresa nascerà il futuro strumento ibrido che noi tutti useremo nei prossimi anni, per arrivare poi a qualcosa ad oggi inimmaginabile e che magari verrà utilizzato solo con i comandi della nostra mente.
Mobilità virtuale professionale
La rivoluzione tecnologica ci consentirà quindi di partecipare a riunioni, conferenze e progetti internazionali senza muoverci fisicamente, ossia nemmeno di un passo. I nuovi device elimineranno progressivamente la necessità di spostamenti tradizionali in cambio di vere e proprie esperienze immersive di qualità così come quelle reali. Le aziende costruiranno finalmente team globali interconnessi con una naturalezza prima impossibile.
I comandi mentali e le interfacce neurali sostituiranno gradualmente gli spostamenti fisici andando a sostituire il mood passato con connessioni più immediate ed empatiche. Allora potremo comunicare ed elaborare informazioni con device che interpreteranno pensieri ed emozioni creando così una dimensione relazionale tutta nuova.
Conclusioni
Quello di cui siamo consapevoli è che il viaggio verso questo futuro ibrido è appena iniziato e ogni innovazione ci porterà sempre più vicini a un’esperienza di movimento e comunicazione totalmente ridefinita. Un percorso che travalica i confini attuali della tecnologia e che ci avvicinerà ad una visione quasi onirica di connessione globale.