• 6 November 2024
Metaverso dati

Alex Howland, CEO e co-founder di Virbela, piattaforma immersiva per il lavoro a distanza, ci ha visto giusto. Ha infatti progettato una modalità di condivisione virtuale per dare la possibilità a diverse aziende di espandersi all’interno di altri Paesi senza il bisogno di avere spazi fisici di rappresentanza. Tutto avviene quindi nel Metaverso in modalità simile a quella reale.

Espansione e sicurezza

Quando si entra nelle dinamiche aziendali legate all’immersività, gli scenari che si aprono e che il Metaverso offre sono davvero tanti. Non soltanto è possibile ricevere e interagire con i propri clienti all’interno di spazi arredati e strutturati in maniera realistica, ma il mondo della VR dà anche la possibilità di creare eventi importanti a carattere internazionale. Quando però veniamo a contatto con le dinamiche delle Tecnologie XR, dobbiamo anche comprendere che il rapporto produttività-realtà estesa (XR) va protetto. Sebbene infatti i vantaggi, sia per le aziende che per gli stessi consumatori siano importanti e tangibili, non mancano le sfide da tenere in considerazione. Parliamo di decentralizzazione spesso, ma facciamo riferimento comunque ad una serie di dati (molti) che vengono utilizzati e tracciati. Dati degli utenti e dati degli stessi parchi aziendali.

Soluzioni XR

E’ giusto che le aziende si domandino come gestire e tracciare tutta una serie di informazioni che provengono dall’utilizzo di una corrispondenza interattiva e immersiva. Vanno quindi valutate con molta attenzione tutte quelle strategie che mettono su di un piano di massima sicurezza e privacy i dati assimilati. Parliamo allora di implementazione rispetto allo spazio virtuale preso in considerazione e utilizzato. Ogni azienda dovrebbe conoscere le modalità di utilizzo dei nuovi strumenti legati alle tecnologie XR. Da questo punto di vista ci sono diverse strade da prendere in considerazione. Se ad esempio un’azienda decide di optare per la scelta di utilizzo della Realtà Aumentata (AR) allora dovrà fare attenzione a tutti quei dati che in tempo reale verranno assimilati e registrati nel momento esatto in cui avviene attraverso un utente, un’interazione con il mondo reale.

Occhiali e dati

Stiamo osservando in questi giorni una continua linea di advertising che ci propone i nuovi occhiali in grado di scattare foto, fare video registrando e inoltrando subito sulla piattaforma social. Gli occhiali in questo caso, ma potremmo parlare anche di altri device in (MR) Realtà Mista, raccolgono all’istante dati biometrici. E ancora possono scansionare ambienti e spazi geografici. Tutto questo per proporre un’esperienza profondamente coinvolgente. Ogni azienda ha quindi il dovere di capire come e in che modo questi dati vengono archiviati dai fornitori, se in cloud o in altro modo o se vengono condivisi con terze parti. Se invece ci riferiamo direttamente all’esperienza immersiva della VR la questione è ancora più complessa. Infatti attraverso il tracciamento oculare e la scansione delle dita è possibile finalizzare la raccolta di moltissimi dati e informazioni biometriche. Dati quindi da custodire in maniera assoluta.

Privacy, condivisione e Metaverso sicuro

Nel mondo XR la sicurezza legata ai dati acquisiti avrà con il tempo un trattamento diverso a seconda della tipologia dell’azienda. Questo perché in quanto a conformità ogni settore professionale ha delle proprie linee guida. Se ad esempio avremo a che fare con una dimensione immersiva legata al mondo della finanza o a quello della Sanità, allora ogni azienda dovrà avere una tecnologia XR che sia conforme agli standard. Quello comunque che è necessario fare è comprendere quali possano rivelarsi come rischi o minacce. Anche di fronte alla creazione di un avatar entra in scena la questione. In che modo proteggere queste identità digitali e tutti i loro dati annessi, raccolti e registrati?

Quello che sicuramente bisogna fare è dare priorità alla sicurezza informatica di base. Siamo nell’era del Web3 e quasi tutte le nostre esperienze a carattere tecnologico XR hanno delle valide basi crittografiche a cui fare riferimento. E gli ambienti XR sono ricchi di dati sensibili dal punto di vista aziendale. Tutto quindi, dalle scansioni dell’ambiente dell’ufficio alle soluzioni di tracciamento degli occhi e del movimento, produce problemi di dati critici.

Soluzioni e domande

Quello che ogni azienda dovrebbe fare è mettere il proprio team in grado di esplorare le varie misure di sicurezza presenti in grado di implementare i dati nel modo giusto e custodirli. Inoltre l’utilizzo della tecnologia XR è bene ricordare che genera diversi e illimitati punti di contatto con il mondo reale e questi dovrebbero poter essere archiviati attraverso dispositivi in grado di gestirne la sicurezza finale. Sulla possibilità di vedere la questione da un punto di vista metaversiano, ogni società o azienda dovrebbe iniziare ad interrogarsi. E la domanda finale che ci si pone è: in che modo l’identità digitale sarà preservata all’interno del panorama XR? E in che modo potranno mantenersi gli utenti al sicuro dando loro la libertà di cui hanno bisogno per integrarsi in ambienti digitali?

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