
Latenza e Metaverso

Il tempo impiegato per far sì che un dato di connessione arrivi da un punto ad un altro è fondamentale per lo sviluppo delle future tecnologie abilitanti. In questo caso l’analisi di un approccio di calcolo che gestisca la velocità di azione guarda alla latenza come ad un ostacolo da superare. Il Metaverso mira ad essere uno dei punti di interazione e di incontro globali all’interno del quale la latenza sarà praticamen te annullata.
Andiamo per ordine.
Vi ricordate qualche mese fa, quando Meta annunciò lo sviluppo finale del supercomputer AI Research SuperCluster (il più veloce al mondo) nato per aiutare i ricercatori di Intelligenza Artificiale ad articolare moduli progettuali che avessero come scopo quello di implementare la IA in quante più realtà possibili?
Bene. Questi supercomputer, che non sono altro (così, per sminuirli un pò) che sistemi potentissimi di elaborazione con capacità di calcolo oltre ogni immaginazione, saranno alla base del nostro futuro di interazione virtuale.
Latenza e HPC
Quando parliamo di HPC ci riferiamo a High Performance Computing, e la linea di analisi è quella legata al calcolo scientifico, con simulazioni che lavorano su grandi numeri. Sono diverse e tante le tipologie che caratterizzano e definiscono questi computer, ma ciò che risulta essere più importante è la base del loro utilizzo in futuro, soprattutto per quello che riguarda l’accesso e l’interazione all’interno del Metaverso.
Prima però di capire quali potrebbero essere le dinamiche tecnologiche distintive della potenza di calcolo abbinata alla realtà immersiva, va fatta una precisazione su alcuni vocaboli. Primo fra tutti quello della “latenza”.
Quando parliamo di latenza ci riferiamo al tempo impiegato dai dati per raggiungere una data destinazione. La latenza viene misurata in millisecondi (ms) con un valore che idealmente dovrebbe tendere allo 0. Questa, insieme alla velocità e alla capacità delle tipologie future di WiFi (potremmo prendere in considerazione anche il 7 entro due anni) determinerà l’azione forte della Extended Reality (XR) all’interno del tanto sospirato mondo parallelo.
Tutto questo non fa altro che essere in linea con la domanda continua degli utenti. Essere in grado di operare con un ritmo molto più veloce all’interno delle piattaforme immersive, sta iniziando ad essere una reale necessità.
Inoltre, con l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale all’interno di avatar conversazionali o di sistemi di addestramento automatico, comincia ad essere fortemente richiesto uno slancio tecnologico in avanti.
Sappiamo anche che il WiFi 6 sta già introducendo specifiche funzioni multi-utente per migliorare le prestazioni del segnale, soprattutto in ambito di sovraffollamento. La scelta della banda con spettro 6GHz porta infatti ad una maggiore velocità con un abbassamento della dimensione legata alla latenza.
5G e connessioni Miste
Ed è sulla latenza che voglio ritornare, perché il suo valore spesso è influenzato da diversi fattori, uno fra tutti la distanza tra mittente e destinatario. Per poter fare in modo che la latenza diminuisca è bene che ci sia una vicinanza sempre maggiore dei server verso i quali vengono inviati i dati.
Parliamo allora nello specifico di 5G e lo facciamo con un piccolo salto indietro, arrivando all’anno precedente, il 2022. Sì perché di questa modalità innovativa di connessione se ne parlava come lancio importante che avrebbe cambiato anche il mercato circa un anno fa. E da allora in Italia ha visto solo una parte delle sue applicazioni. Diciamo che mentre ad oggi si stanno implementando diversi sistemi che seguono il 5G, a livello globale si sta già organizzando una vera e propria rivoluzione basata sul 6G che dovrebbe entrare in scena a gamba tesa dal 2025 ed essere il protagonista assoluto fino ad un pronosticato 2030. Il costo dell’investimento per questa nuova banda sarà di circa 2000 miliardi di euro, necessari per sviluppare insieme al 6G anche il cloud di riferimento.
Benchè non ci sia ancora un’analisi netta di quelle che si mostrano essere come le opzioni accessibili oggi di connessione, si cerca comunque di comprendere come impostare la vita dei prossimi anni tra dimensione fisica e connubio con quella immersivo-virtuale.
Metaverso e calcolo distribuito
Ed è sempre sulla latenza che torniamo. Il 5G offre un’ampia banda caratterizzata da una bassa latenza, e questo per la Realtà Aumentata, Virtuale e Mista è un grande traguardo. Questo perché immagini, video ed esperienze possono avere un decorso fluido senza troppe interruzioni. Le aziende che stanno investendo nella tecnologia immersiva mirano a sviluppare esperienze che siano sempre più realistiche attraverso l’unione del 5G con l’edge computing. Questa fusione la si sta cercando naturalmente in campo device affinché le tecnologie XR possano trovare in un’unica realtà tutta la potenza di calcolo e connessione che occorre.
E questo vorrà dire comunicazione in tempo reale, bassa latenza e possibilità di trasferimento di dati ininterrotto.
Resta comunque il 6G l’obiettivo più importante per strutturare un accesso globale totale al mondo del Metaverso e la creazione di tutta la sua architettura. Le frequenze su cui ci baseremo saranno le Terahertz (onde submillimetriche rispetto alle onde millimetriche del 5G) attraverso le quali potranno essere inviati miliardi di dati in pochi secondi.

Conclusioni
E allora ci sarà davvero una fusione totale tra mondo fisico e mondo digitale. Quello a cui assisteremo sarà quindi la possibilità di navigazione, trasmissione e immersione ad una velocità oggi quasi inimmaginabile e con una latenza finalmente azzerata. Sarà il futuro dell’Intelligenza artificiale con i suoi assistenti avatar da remoto, della robotica in ogni campo e della medicina virtuale. Avremo presto anche la possibilità di accedere ad esperienze attraverso veri e propri ologrammi, in grado di trasportarci in ogni dimensione XR.