• 21 December 2024
Virtual Learning Loop

Dopo quasi tre anni di studi e di ricerche (ringrazio a questo proposito tutti coloro che hanno partecipato al confronto) sono arrivata a “contemplare” una sorta di roadmap mentale sinaptica che riguardi la connessione profonda tra mente e realtà virtuale durante le fasi temporali di apprendimento. Parliamo di formazione. Parliamo di Virtual Learning Loop.

Formazione immersiva profonda

Che si tratti di un settore professionale specifico o di un percorso accademico da strutturare, il “cambiamento di approccio cognitivo” che si sviluppa attraverso un segmento temporale immersivo, ha dato prova di percentuali importanti a cui fare riferimento. E per percentuali si intende l’aumento di ritorni legati alla “fissazione” all’interno della nostra memoria di lavoro di determinate informazioni acquisite durante la fase di apprendimento virtuale. Si parla oggi tanto di device e di come questi possano modificare la loro struttura in vista di una tempistica sempre più ottimale durante il loro utilizzo. Sempre sperando che questi cambiamenti arrivino in tempi veloci, credo sia importante valutare la metodica di approccio alla formazione immersiva più consona.

Quello che è stato fatto (per le mie pregresse esperienze legate al lavoro di sceneggiatrice) è stato quello di destrutturare completamente il lavoro di Vogler a cui mi sono ispirata, adattandolo alle esigenze di percorso di un utente immerso. Le dinamiche di analisi sono state dettagliatamente riportate su di un timing legato, all’interno di un segmento temporale deciso a priori, ad ogni fase legata ai dodici punti enumerati nello schema di analisi e approccio. Ogni utente ha di norma una sua modalità di apprendimento, ma questa può essere comunque raccontata e standardizzata secondo step definiti. E’ importante a questo punto parlare di personalizzazione del percorso di apprendimento, attuabile attraverso implementazione anche di intelligenza artificiale.

Le tappe del viaggio

1) Connessione iniziale. Quando ci connettiamo per la prima volta alla Realtà Virtuale, il nostro cervello è stimolato da nuovi input sensoriali. Questo può aumentare la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di formare nuove connessioni neuronali in risposta all’apprendimento. 2) Curiosità e esplorazione. Esplorare l’ambiente immersivo, porta ad una maggiore curiosità e scoperta, e per chi ha registrato alcuni segmenti di esperienza in VR si ricorderà perfettamente dei movimenti dello sguardo attraverso il device (ossia continui e ovunque focalizzati).Questo processo può migliorare di molto le nostre funzioni cognitive come l’attenzione e la memoria di lavoro.

3) Resistenza e adattamento. L’utente arrivato a questo punto, supera la resistenza iniziale e il cervello comincia ad adattarsi alla dimensione immersiva dell’environment all’interno del quale si trova. Superare la resistenza iniziale e adattarsi richiede come sappiamo molta flessibilità cognitiva. Il cervello si adatta, lo deve fare comunque, ma risulta essere questo un passaggio che porta ad una più profonda capacità di apprendere, e in questo caso da esperienze nuove e diverse. 4) Guida sinaptica. L’utente riceve istruzioni, che guidano la formazione di nuove sinapsi. Le sinapsi sono essenziali per l’apprendimento e la memoria. Questo rinforza il processo di apprendimento. 5) Immersione totale. L’utente durante questo passaggio è completamente immerso, con il cervello che elabora intensamente le informazioni sensoriali. L’immersione totale all’interno del Metaverso richiede un’intensa elaborazione di ciò che si sta vedendo ed ascoltando. Questo può aumentare la concentrazione e l’attenzione, elementi chiave per un apprendimento efficace.

6) Apprendimento e memoria. Iniziamo ad affrontare le prime sfide che rafforzano la nostra memoria e di conseguenza, l’apprendimento. Ed è a questo punto che il cervello consolida le informazioni apprese, migliorando la memoria a lungo termine e le abilità acquisite. 7) Consolidamento neuronale. Iniziamo a prepararci per compiti un pò più complessi, rendendo così ancora più salde le connessioni neurali. Questo processo è fondamentale per il consolidamento della memoria e per l’apprendimento duraturo. 8) Simulazione e problem solving. L’utente risolve problemi complessi, potenziando l’apprendimento e la plasticità cerebrale. Questo può portare a miglioramenti nelle capacità di problem solving e nella creatività.

9) Ricompensa e motivazione. L’utente immerso riceve feedback positivi, che rafforzano i circuiti della ricompensa. Questo può aumentare la motivazione e l’engagement, che sono cruciali per l’apprendimento. 10) Integrazione e riflessione. Riflettiamo sull’esperienza, integrando l’apprendimento nel cervello. Questo processo di riflessione può migliorare la comprensione e la capacità di applicare le conoscenze acquisite. 11) Trasformazione cognitiva. L’utente dopo l’esperienza è in grado di applicare l’apprendimento nella pratica, mostrando miglioramenti cognitivi. Questo indica che l’esperienza VR ha avuto un impatto positivo sulle capacità cognitive dell’individuo.

Nella realtà virtuale, spesso attraversiamo cicli di esplorazione, apprendimento attivo, feedback e riflessione. Questo processo può essere considerato come un loop in cui gli utenti continuano a tornare attraverso le fasi per migliorare le proprie competenze e conoscenze. Il termine loop si riferisce anche al ciclo di feedback continuo che si verifica durante l’apprendimento nella realtà virtuale. Gli utenti interagiscono con l’ambiente virtuale, ricevono feedback sulle loro azioni e si adattano di conseguenza, creando un ciclo di apprendimento iterativo. Per questo motivo ho chiamato l’analisi degli step cerebrali di apprendimento Virtual Learning Loop. Questo va interpretato come un processo di apprendimento continuo e iterativo che si verifica all’interno dell’ambiente virtuale, in cui gli utenti attraversano cicli di esplorazione, apprendimento attivo, feedback e riflessione per migliorare competenze e conoscenze.

Conclusioni

Credo che in futuro, ogni processo di strutturazione di piani di apprendimento all’interno di spazi virtuali dovrà comunque e sempre tenere conto dell’importanza dei vari step che il nostro cervello mette in moto. Se si terranno ben presenti dei punti ben definiti di modalità di apprendimento personalizzato, i risultati saranno ancora più profondi e veloci.