E’ chiaro a tutti: siamo in un periodo di transizione, e si sta chiudendo un’era in cui la realtà non ha tenuto il passo con lo sviluppo tecnologico. C’e’ assolutamente un problema di semantica da risolvere, e mai come ora sarebbe fondamentale riavere Umberto Eco tra noi. C’e’ una generazione che non comprende il significato di alcuni termini oramai nel linguaggio comune dei giovani (nei Social) e tantomeno un linguaggio tecnico (nelle Criptovalute, in finanza), una generazione che cerca di allinearsi a questi linguaggi con molta fatica, ed una élite che padroneggia questi linguaggi. Il termine “minare” aprirebbe già un tavolo di confronto semantico interessante. Può allora il Metaverso essere un luogo ideale di confronto tra queste generazioni? Idealmente sì, in pratica no.
Complessità generazionali
La parola “Metaverso” viene identificata come un luogo non fisico dove le persone si potranno incontrare. Ma ciò è assolutamente riduttivo. Dietro alla parola Metaverso, ci sono, in realtà, una molteplicità e una complessità esponenziale che paradossalmente vogliono rendere il mondo più sicuro, più ordinato, meno costoso, più veloce e anche più ecologico. In una parola sola più “semplice”.
Il periodo di transizione che stiamo vivendo non è “semplice” come non lo è una vettura ibrida, che ha in se’ un motore a scoppio, ma anche un motore elettrico, e deve mettere in comunicazione questi due motori.
Un esempio. Ieri ho sottoscritto un abbonamento per mia figlia, per il bus, attraverso un procedimento on-line che aveva diciotto pagine di istruzioni, almeno cinque passaggi (iscrizione al sito, autocertificazione, richiesta tesserino identificativo, sottoscrizione abbonamento, pagamento online), ed un’attesa di alcuni giorni. La mia identità è stata verificata più volte e in vari passaggi.
Metaverso e nuova semplificazione
Naturalmente la stessa procedura aveva anche un luogo fisico dove essere svolta ma con un orario ridotto in uno sportello sperduto, dove avrei potuto cinque anni fa presentarmi e fare una cosa semplice “Comprare un abbonamento”. Ciò perchè viviamo un momento di transizione di una realtà complessa che non ha trovato ancora la via della semplificazione.
Una prima grande semplificazione si otterrà nel momento in cui tutti i soggetti che entreranno nel “Metaverso” , avranno una identità digitale definita e certa, e non replicabile. Allora ci sarà un’interazione tra persone che si possono riconoscere. Non ci saranno truffatori o millantatori. Anche uno scambio commerciale o di denaro sarà certo e tracciato, e non avrà bisogno di un “garante”, ma solo di un luogo virtuale di incontro.
Si estingueranno i notai, come accadde per i dinosauri. Per certificare la vendita di un immobile non servirà l’inutile e costosa liturgia che li arricchiva. E potremo acquistare un immobile dovunque. Gli esempi sono innumerevoli e tracciano un solco tra ciò che è successo e quello che non succederà mai più. E non ci saranno più dispersioni di sistema. A chi non è capitato in questi anni di ricevere un messaggino di addebito sulla carta di credito per un acquisto non effettuato? Quanti hanno fatto reclamo ed hanno ricevuto un rimborso?
Consapevolezza e identità digitali
Un hacker svizzero ha comprato con la mia carta di credito una mega armatura e armi infinite per un costo esorbitante. Ho avuto immediatamente il rimborso dalla Società di Videogiochi in ragione del fatto che non avevo un profilo in quel videogioco ed il bene che mi avevano venduto non era reale. Il reclamo fatto alla Società che ha emesso la mia carta non ha avuto alcun riscontro…disperso.
Immaginate se avesse avuto lo stesso problema una persona di 60 anni che non conosce il mondo dei videogiochi virtuali, che non si intende di carte di credito, che non ha nessuna consapevolezza di identità digitale e di acquisto di beni “non materiali” ma fungibili in un mondo parallelo? Come avrebbe potuto “comunicare” ciò che gli era successo ad un semplice operatore telefonico?
Conclusioni
Questa è la vera sfida delle aziende nel Metaverso. Sopravvivere a questo gap generazionale e a questa era di transizione, senza sprecare risorse e senza finire tra i dinosauri.
Trovare il modo di essere utili e necessari alla risoluzione di un problema pratico per occupare stabilmente una parte della vita di tutti, anche e soprattutto di quella generazione che non comprende il linguaggio del Metaverso, non ha voglia di acquisirlo, ma che detiene gran parte della ricchezza del pianeta…