4 Dicembre 2023 aggiornato alle 14:06
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Come sarà il Metaverso del futuro. Da quello urbano alla super AI

Metaverso Urbano AI

Il Metaverso e tutte le sue opportunità stanno diventando sempre più familiari. Almeno questo è quello che leggiamo in giro. Diciamoci però la verità: ma quanto lo conosciamo veramente questo mondo virtuale, parallelo, immersivo? Scomodiamo allora un po’ di percentuali.

Percentuali e prospettive metaverse

Secondo una delle ultime ricerche, sebbene il 95% degli italiani ne abbia sentito parlare, solo il 31% ha effettivamente provato a svolgere attività al suo interno, come fare acquisti o giocare con gli amici. Eppure, gli italiani sembrano essere tra i “pionieri” di queste tecnologie avanzate, mostrando una grande curiosità e desiderio di esplorare il Metaverso senza paura. Senza paura è un parolone, dato che sono più le perplessità espresse che non le azioni pratiche. Il dato di fatto è però che ci dicono continuamente che il mercato globale dei mondi virtuali è destinato a crescere da 27 miliardi di euro nell’ormai trascorso 2022 agli oltre 800 miliardi previsti entro il 2030, con conseguenti impatti occupazionali. E noi ce lo auguriamo vivamente.

Lo sappiamo ormai che la Gaming Industry sembra essere uno dei settori più inclini a sfruttare appieno le opportunità offerte dal Metaverso, grazie alle sue caratteristiche intrinseche, divertenti e mutevoli. Il problema principale del Metaverso sembra comunque essere sempre la mancanza di una definizione chiara che sia compresa dal grande pubblico. Secondo l’Osservatorio sulla Realtà Aumentata del Politecnico di Milano, non esiste ancora un vero Metaverso, definito come “un ecosistema immersivo composto da mondi virtuali interconnessi tra loro“, accessibili tramite dispositivi immersivi. Al momento infatti, esistono più di 200 mondi virtuali, spesso gestiti dalle imprese per interagire con i loro clienti o per diversi processi aziendali interni.

Intelligenza Artificiale nuova linfa

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI) generativa potrebbe aver reso questi mondi ancora più convenienti per le aziende, riducendo i costi e accelerando l’implementazione. Nel Metaverso, l’aspetto dell’IA che si lega maggiormente al suo destino è la facilità con cui è possibile generare nuovi contenuti. I Large Language Models offrono in realtà, notevoli vantaggi nello sviluppo della realtà virtuale (VR), facilitando la scrittura di nuovi contenuti e codice informatico e migliorando la verifica dei messaggi, nonché la creazione di avatar.

L’IA generativa, così come abbiamo avuto modo di comprendere, permette agli avatar di essere molto più autonomi, favorendo conversazioni fluide che non seguono necessariamente uno script prestabilito.

Impatto futuro e logiche di personalizzazione

L’IA avrà diversi impatti e su differenti settori. Uno in particolare sarà sicuramente quello sul settore del design, con strumenti di generazione di immagini che influenzeranno la costruzione dei mondi virtuali. Invece di avere un intero team di designer, una sola IA sarà in grado di creare infiniti mondi e tutto incredibilmente personalizzati.

La personalizzazione è un elemento fondamentale per un Metaverso potenziato dall’IA secondo le grandi compagnie tecnologiche.

Personaggi ormai di riferimento e di spicco come Zuckerberg, sono fiduciosi che l’IA possa contribuire a rilanciare il Metaverso. A settembre, Mark ha presentato nuovi prodotti dedicati al Metaverso, (Quest 3 e gli smart glass firmati Ray-Ban in collaborazione con EssilorLuxottica). I device sono stati integrati con strumenti di IA per la realtà aumentata (AR). Meta sta anche lavorando su assistenti digitali per il Metaverso, che non sono ancora stati lanciati sul mercato, anche se le prime demo hanno iniziato a girare per i vari canali social.

Il Metaverso Urbano e il futuro delle connessioni

C’è un altro concetto che sta emergendo e che è quello del “Metaverso urbano”. Si tratta di una rappresentazione digitale, interattiva e tridimensionale di un ambiente cittadino che combina tecnologie come VR, la Realtà Aumentata, l’IA e i gemelli digitali. E chi ha il primato di tutto questo? Incredibile, ma siamo proprio noi italiani. Roma è infatti, una delle prime città al mondo che sperimenterà il Metaverso Urbano, secondo un rapporto di ABI Research. Entro il 2030, si prevede che circa 700 città implementeranno una forma di “infrastruttura Metaverso” come estensione delle piattaforme esistenti o come soluzioni di gemelli digitali urbani.

Conclusioni

Nonostante il Metaverso non esista ancora in pieno, e si faccia un po’ di fatica a inserirlo nelle pratiche quotidiane di interazione, si sta comunque sviluppando un nuovo concetto di possibilità immersiva, aprendo nuove potenzialità per l’interazione tra tecnologie digitali e mondo reale. E con l’AI generativa che rende i mondi virtuali più attrattivi e interattivi, si potrebbe arrivare ad un giusto compromesso in maniera tale da creare un ruolo chiave nel rilancio del Metaverso e nel plasmare il futuro delle esperienze virtuali.

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