
Social Network Decentralizzati. Cosa sono

Indice
- Decentralizzazione dei contesti
- Comunità e social del futuro
- Strategie e privacy
- Piccola lista decentralizzata
- Creazione di un social democratico
- Gran finale
Non sono un fenomeno nuovo. Esistono già da diverso tempo e rappresentano una valida alternativa per chi realmente creda che si possa fare la differenza in merito ai propri dati. I social network decentralizzati stanno guadagnando, per fortuna, sempre maggiore attenzione da parte degli utenti.
Decentralizzazione dei contesti
Parliamo naturalmente sempre di piattaforme decentralizzate, ossia non controllate da una singola entità o autorità centralizzata. La loro infrastruttura è distribuita tra più nodi o utenti, il che significa che chiunque può effettivamente partecipare alla creazione e alla gestione del network. Punto molto importante questo se si pensa alla volontà sempre più forte di personalizzare e proteggere ogni nostra esperienza che sia associata ad uno stato di connessione condivisa.
Analizziamo allora quelli che sono i vantaggi che offrono questi social “differenti”, e lo facciamo in riferimento al tema così importante della privacy. Prima di tutto, questi network offrono una maggiore privacy e sicurezza poiché i dati degli utenti sono distribuiti tra più nodi invece di essere concentrati in un’unica infrastruttura controllata da una singola entità. In secondo luogo, promuovono una maggiore libera espressione e democrazia, poiché non c’è alcuna autorità centrale che possa censurare o limitare i contenuti.
Comunità e social del futuro
E allora? Perché non hanno avuto lo stesso successo degli attuali social network che utilizziamo quotidianamente? La verità è che la maggior parte degli utenti è abituata a usare piattaforme social centralizzate come Meta o Twitter, senza doversi troppo sforzare nel domandarsi cosa accada ai propri dati, e questo alza un’alta barriera all’ingresso per i nuovi utenti che vogliono aderire ad esempio, ad un social network decentralizzato. Inoltre, la tecnologia alla base dei social network decentralizzati non è così ancora molto matura e quindi può essere per certi aspetti, problematica da navigare per quegli utenti un po’ meno “tecnici”.
Ci sono attualmente diversi esempi di social network decentralizzati che esistono e che sono stati adottati da una comunità di utenti attivi. Ne citiamo alcuni come Mastodon, Diaspora e Peertube. Questi social offrono funzionalità che sono simili a quelle dei loro parenti centralizzati, è quindi possibile seguire altri utenti, interagire e condividere contenuti. Eppure non basta per far decollare la filosofia che viaggia sui nodi delle reti decentralizzate della comunicazione.
Allora proveremo ad elencare le virtù contenute in questa differente modalità di fruizione della rete. Senza dimenticare che il futuro di Internet comunque passa già per il Web3.
Strategie e privacy
Partiamo dal punto secondo cui in un social network decentralizzato, la gestione della privacy è affidata agli utenti e ai nodi della rete. Quando sentiamo parlare di nodi ci riferiamo sempre alla realtà base della blockchain naturalmente. Ci sono diverse strategie che possono essere utilizzate per gestire la privacy all’interno di questa dimensione, e prima fra tutte è sicuramente quella del controllo dei dati personali. L’utente ha il controllo completo sui propri dati personali e può scegliere quali informazioni condividere e con chi. E non è poco! Il motivo è che nessuno di noi ha mai il tempo per soffermarsi su quali siano le strade all’interno delle quali le grandi aziende e società fanno transitare le informazioni che ci riguardano personalmente.

Un altro aspetto della decentralizzazione è sicuramente la crittografia end-to-end. Vuol dire nello specifico che i messaggi inviati tra utenti sono crittografati end-to-end, il che significa che solo l’utente e il destinatario possono accedere ai contenuti dei messaggi. Avete mai fatto caso al messaggino che compare ormai da un po’ di tempo sulle chat di Whatsapp? Ecco, più o meno siamo lì. Più o meno.
Così come per Telegram, le identità risulteranno anonime, il che vuol dire avere la possibilità di libera scelta nella condivisione dei propri riferimenti. I social decentralizzati vogliono naturalmente il consentimento esplicito per la condivisione di determinate informazioni. La cosa importante è che questo consenso può essere modificato in qualunque momento. L’utente è democraticamente messo in condizioni di scegliere quale modalità di diffusione dei propri dati avere. E’ possibile infatti scegliere i nodi della rete su cui si vogliono far correre le proprie comunicazioni.
Questo approccio più flessibile e personalizzato nella gestione della propria privacy porta in automatico ad un maggior controllo della propria esperienza online. Ricordiamo sempre che il consenso gestito attraverso la tecnologi blockchain. vuol dire passare per una registrazione di tutte le transazioni che avvengono sulla rete stessa, che poi le rende pubbliche e immutabili. Quindi nel momento in cui un utente registra il proprio account su un social network decentralizzato, dà in automatico, il suo consenso esplicito alla piattaforma e ai suoi nodi (ovvero agli utenti che partecipano all’elaborazione delle transazioni).
Piccola lista decentralizzata
Mastodon: piattaforma di microblogging decentralizzata che utilizza progetti open-source come ActivityPub e OStatus per mettere in condizione gli utenti di creare e gestire le proprie comunità.
Diaspora: permette di creare il proprio profilo in server autonomi e comunicare con altri utenti in modo sicuro ed efficiente.
Scuttlebutt: rete sociale peer-to-peer creata su blockchain, attraverso la quale è possibile condividere informazioni senza dover fare riferimento ad un server centrale.
FreeNet: social network decentralizzato basato su P2P, che utilizza una crittografia forte per garantire la privacy e l’anonimato degli utenti.
Hubzilla: piattaforma basata su Zot, che permette agli utenti di creare la propria rete sociale e gestire il proprio flusso di informazioni in modo sicuro ed efficiente.
Dopo aver elencato le piattaforme e aver raccontato quali siano le modalità di scelta opzionabili per un utente che voglia accedere alla rete decentralizzata, proviamo a spiegare anche, per chi fosse intenzionato, come si crea un social di questo tipo.
Creazione di un social democratico
Sono di sicuro richieste alcune competenze tecniche e una buona conoscenza della tecnologia blockchain. Prima di tutto bisogna scegliere la piattaforma blockchain su cui basare il social network. Le opzioni più comuni sono Ethereum, EOS o altre piattaforme decentralizzate. Sarà poi necessario procedere con la creazione di un token per il social network, che potrà essere utilizzato come mezzo di scambio all’interno della piattaforma stessa. Questo può essere fatto attraverso la creazione di un smart contract sulla piattaforma blockchain scelta. Abbiamo più volte parlato dei contratti intelligenti e di come possano dettare le regole della trasparenza per chi operi all’interno di questo contesto tecnologico.
Il nostro social avulso alla centralità di sistema dovrebbe avere poi un sistema di identificazione che permetta agli utenti di mantenere la privacy ma nello stesso tempo anche di essere tracciati. Una soluzione possibile può essere l’utilizzo di un sistema di autenticazione a due fattori basato sempre sulla blockchain.
Creare un’interfaccia per far sì che l’utilizzo della piattaforma sia semplice e intuitivo. La maggior parte delle piattaforme blockchain fornisce template o framework da utilizzare. Dopo questa presentazione visual è necessario passare alla distribuzione dei contenuti e alle modalità che ne determinano il flusso. La distribuzione dei contenuti all’interno del social network deve essere infatti basata su meccanismi decentralizzati (peer-to-peer), e questo può essere fatto attraverso l’utilizzo di protocolli di comunicazione come IPFS o Swarm.
Gran finale
Infine, per garantire l’utilizzo del social network decentralizzato sarà importante implementare meccanismi di incentivazione come la ricompensa degli utenti che producono contenuti di alta qualità, oppure meccanismi di voto basati sulla reputazione degli utenti. Questo è forse l’aspetto psicologico più importante da non sottovalutare per portare avanti la crociata della buona e trasparente comunicazione online. Avere non soltanto la capacità di gestione dei propri contenuti, ma creare anche la possibilità di un ritorno per ciò che viene prodotto e pubblicato. Insomma, cosa stiamo aspettando? Provare per credere! O anche solo provare.