
Blockchain e Sunshine Act

Nel 2018 il Ministero dello Sviluppo Economico ha selezionato un gruppo di 30 esperti che identificasse i possibili sviluppi socio-economici legati all’introduzione di soluzioni basate sulla Blockchain.
Indicazioni principali
I principali punti che sono stati affrontati riguardano: l’istituzione di un quadro regolamentare competitivo rispetto agli altri paesi europei. E ancora, l’incrementazione degli investimenti pubblici e privati di questa tecnologia abilitante e la proposta di campi applicativi; il miglioramento dell’efficienza ed efficacia nel settore pubblico tramite l’adozione del principio Once-Only e della decentralizzazione (ovvero la trasmissione dei dati rispettando sicurezza e privacy).
E ancora, il favorire la cooperazione europea ed internazionale grazie a una comune infrastruttura europea da parte dell’EBSI (European Blockchain System Infrastructure). L’utilizzo della Blockchain per promuovere la transizione verso modelli di economia circolare (modelli sostenibili di consumo e di produzione). E in ultimo, ma di primaria importanza, l’informazione e la consapevolezza della Blockchain tra i cittadini.
Misure da mettere in campo
Si sarebbe potuta mettere in campo la promozione di iniziative di partenariato tra pubblico e privato per lo studio e l’attivazione di piattaforme tra loro coordinate che potessero agevolare la costituzione di ecosistemi di imprese, PA e fornitori di servizi. Questo attraverso strumenti di incentivazione dei cittadini basati sui Token di utilità erogati per promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi. Perché non valutare allora misure specifiche di incentivazione rivolte alle aree metropolitane e ad altre zone geografiche delimitate in una logica territoriale per introdurre la Blockchain in determinati ambiti; o ancora, rimuovere ostacoli, anche normativi, che contrastano le misure di incentivazione.

Principali settori in cui investire
La Blockchain può portare benefici nell’ottimizzazione della produzione e nella logistica e alla digitalizzazione in generale assieme ad altre tecnologie quali l’IoT, l’AI, la VR e l’AR. E questo per quanto riguarda l’industria. Nell’agroalimentare si può favorire lo sviluppo di un ecosistema di scambio di informazioni sul prodotto per aumentarne la trasparenza e rafforzare le garanzie di origine. Per il Made in Italy serve per realizzare un sistema di tracciabilità e comunicazione trasparente volto a contrastare la contraffazione e l’Italian Sounding. Inoltre, grazie agli smart contracts si potrebbe quindi promuovere il vero Made in Italy e la proprietà industriale.
Blockchain e Formazione
È evidente che per poter avere le giuste competenze in materia di Blockchain, la stessa debba rientrare in un piano formativo già all’interno delle scuole superiori fino all’università. Per questo stesso motivo sarebbe importante una forte focalizzazione nella creazione di linee di ricerca sui temi della Blockchain anche attraverso dottorati industriali. E l’Europa? La EBSI (European Blockchain Services Infrastructure) è un protocollo Blockchain per la Comunità Europea utilizzato per progetti comuni tra i paesi aderenti. Progetti come la SSI (Self Sovereign Identity), il Decode, consentono alle persone di controllare se mantenere i propri dati personali privati o condividerli.
Un esempio virtuoso: My Health My Data
Con i suoi 150 exabyte di dati archiviati in tutto il mondo all’anno, l’assistenza sanitaria è sicuramente un brillante esempio della tanto discussa “esplosione di dati”. Si prevede che la sua crescita aumenterà ulteriormente grazie alla diminuzione dei costi dei test medici ad alto rendimento. Tra questi il sequenziamento del genoma, la diagnostica per immagini ad alta definizione, e i nuovi marcatori di malattie biomolecolari. Per non parlare dell’enorme quantità di dati provenienti da dispositivi mobili e indossabili. Tutto questo svolge un ruolo fondamentale nel favorire l’innovazione e migliorare i risultati clinici. Allo stesso tempo, l’acquisizione e l’archiviazione delle informazioni sui pazienti impone costi e responsabilità elevati ai centri di ricerca biomedica, rallentando il ritmo delle nuove scoperte.
Dati e sicurezza
Ciò non sorprende poiché l’attuale panorama IT rimane un insieme di archivi di dati locali, per lo più gestiti da ospedali, spesso privi delle competenze. Parallelamente, non è disponibile alcun incentivo alla condivisione dei dati per coloro che li producono, i pazienti, che restano privati del diritto di controllare chi utilizza le proprie informazioni personali. In questo contesto, myhealthmydata (MHMD) nasce dall’urgenza di processare i dati del paziente, ridurre “per progettazione” il rischio di furto d’identità e violazioni della privacy. Inoltre introduce un nuovo modo di condividere le informazioni private che forniscono i loro principali proprietari, i pazienti tutto questo grazie alla Blockchain.
MHMD e la Blockchain
MyHealthMyData (MHMD) è un’azione di ricerca e innovazione di Horizon 2020 che mira a cambiare radicalmente il modo in cui i dati sensibili vengono condivisi. MHMD è pronta ad essere la prima rete di informazioni biomediche aperta incentrata sulla connessione tra organizzazioni e individui. Atta ad incoraggiare gli ospedali a iniziare a rendere disponibili dati anonimi per la ricerca aperta, spingendo al contempo i cittadini a diventare i proprietari e i controllori finali dei propri dati sanitari. MHMD è destinato a diventare un vero e proprio mercato dell’informazione. Basato su nuovi meccanismi di fiducia guarda alle relazioni dirette legate ad un valore tra cittadini dell’UE, ospedali, centri di ricerca e imprese.

Previsioni condivise
Si tratta di applicazioni che sfruttano il valore di set di dati clinici di grandi dimensioni, come l’analisi avanzata dei dati, i motori di recupero delle annotazioni mediche e i modelli specifici del paziente. La tecnologia utilizzata è quella della Blockchain, un registro di dati pubblico condiviso in cui le informazioni sono ridotte in codici basati sul linguaggio hash, che tutti possono ispezionare ma nessun singolo utente controlla. Questo sistema viene utilizzato per distribuire il controllo delle attività fraudolente all’intera rete di stakeholder. Questo perchè ogni tentativo di manomettere qualsiasi parte della blockchain è immediatamente evidente e facilmente rilevabile.
Sondaggi italiani sulla Blockchain
Grazie all’Osservatorio del Politecnico di Milano sappiamo che oggi in Italia il 31% della popolazione non conosce affatto la Blockchain. Mentre invece il 43% dice di avere conoscenze sufficienti e un 26% conosce la materia approfonditamente. Sappiamo anche il 7% della popolazione dichiara che la Blockchian non avrà impatti sul tessuto italiano, il 61% pensa che gli impatti si limiteranno al miglioramento di alcuni processi e il 32% ritiene che sarà una tecnologia rivoluzionaria. E perché la Blockchain non è ancora tanto diffusa? Per mancanza di competenze, per una scarsità di risorse a disposizione, per la difficoltà nel valutare i benefici attesi.
PNRR e Sunshine Act
Sappiamo bene che la Blockchain è una tecnologia fondamentale per la trasformazione digitale del Paese e può contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal PNRR. “La Blockchain traccia e valorizza processi e filiere rendendoli più sicuri e affidabili. Questa tecnologia sarà fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi stilati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma sono necessarie le competenze per supportarla. Nel PNRR viene menzionata solamente una volta per le attività di verifica e audit dei processi di e-procurement (“Status chain”). E’ strategico sottolineare che gli ambiti di applicazione sono molteplici e applicabili orizzontalmente alle 6 missioni riportate nel piano”.
Così Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, a commento del White Paper “Attualità e prospettive della Blockchain per la crescita dell’economia italiana” predisposto dal Tavolo di lavoro Anitec-Assinform “Blockchain”.
Dopo quattro anni di attesa il Sunshine Act è legge. È stata approvata infatti in via definitiva, in Commissione Affari sociali della Camera, la proposta di legge recante disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. Il Sunshine act punta, infatti, a garantire una maggior trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici e i soggetti attivi nel settore salute, grazie a un testo in 8 articoli. E istituisce tutta una serie di novità, dal registro pubblico telematico ad hoc alla possibilità di sanzioni anche di tipo reputazionale.
Pensieri finali
Come per tutte le tecnologie abilitanti di cui parliamo quotidianamente nel nostro blog, l’uomo e il Pianeta sono al centro della visione di tutto ciò che ci circonda. Le tecnologie, inventate dall’uomo, non lo sostituiranno mai, dovranno solo essere un mezzo attraverso cui l’uomo si nobiliterà e potrà vivere in condizioni migliori. La domanda però sorge spontanea: l’uomo vuole davvero che tutto ciò che da una parte sta costruendo attraverso studi e intuizioni, diventi il proprio pane quotidiano? Nella fattispecie: la Blockchain le cui caratteristiche principali sono: decentralizzazione, esclusione di intermediari, trasparenza, fiducia. Siamo certi che non sarà lo stesso uomo a rallentarne l’inserimento sempre per un interesse personale?