• 19 November 2024
realtà virtuale

Parliamo spesso di Nuove Tecnologie XR e tra queste, una in particolare prende più spazio delle altre. La Virtual Reality o VR. Gli ultimi mesi sono stati fondamentali per registrare l’enorme impatto che questa modalità di interazione ha avuto all’interno di molti settori professionali, e non solo.

Informare per formare

E’ molto importante credo, divulgare le informazioni giuste affinché le idee su di un dato argomento siano sempre abbastanza chiare. Dico abbastanza, perché ad un articolo va sempre messa una griglia in grado di essere fruita all’interno delle dimensioni di interazione più giuste. Certo, non tutto può essere detto in un’unica volta (guai se fosse così) ma anche le porzioni informative che cavalcano il tempo vanno sempre analizzate e focalizzate su punti realmente attendibili.

Si fa un gran parlare di Tecnologie Abilitanti. Sentiamo ormai continuamente parole che ci riportano ad argomenti come la Realtà Virtuale o Aumentata. Esiste anche quella mista, ma lo si è già detto svariate volte, in più contesti. Sono però contesti come quello della ricerca che hanno, al momento la maggiore forza di crescita, soprattutto perché supportati da evidenze continue e “palpabili”.

Mi piace molto parlare di quello che ad esempio la VR può fare per chi è affetto da malattie rare o invalidanti, o per chi deve gestire un’ansia cronica dovuta al continuo peregrinare per ospedali. La Realtà Virtuale secondo il progetto AREAL ad esempio, supporta i pazienti affetti da anemia falciforme e talassemia. Impiegata poco prima delle procedure legate alla trasfusione di sangue (attraverso l’utilizzo di device specifici), si è notato che il feedback dei pazienti era molto positivo. Il progetto prevede infatti l’utilizzo di un’applicazione che si basi sul gaming immersivo. Non è questa però una linea di demarcazione o limite, e mi riferisco alla definizione di “gioco”. Anzi, la Realtà Virtuale passa proprio attraverso uno stato ludico mentale che va ad interagire con i normali processi psicologici ed emotivi, portando grandi risultati. Restiamo quindi su di una base di informazione medico-scientifica. Il progetto AREAL è un esempio di concretezza tecnologica.

Il progetto AREAL

In questo modo i pazienti/utenti vengono distratti e trasportati in una dimensione di “scollegamento rilassante” dalla realtà. AREAL è stata sviluppata durante il periodo pandemico, in pieno lockdown. Gli ospedali all’interno dei quali è stata utilizzata e che hanno permesso lo sviluppo del progetto, sono stati quelli di Napoli, Padova e Genova. Il supporto per lo stato emotivo fragile che ha potuto dare l’utilizzo della Realtà Virtuale sembra essere stato davvero basilare, soprattutto per un approccio più sereno alle terapie. Evidenza finale è quella secondo cui la VR si pone come trattamento riabilitativo non farmacologico per gli stati traumatici, caratterizzati da stress o da ansie.

I_EM

Se parliamo di Realtà Virtuale è più che chiaro che non possiamo non valutare il collegamento, quasi naturale, con il Metaverso. E’ stato da poco mandato online sui social, un video che racconta la storia di un avatar affetto da una precisa patologia. Si tratta dell’avatar I_EM, un giovane virtuale emofiliaco. Il progetto è stato in realtà voluto dalla Fondazione Paracelso e Ace di Milano per promuovere e sensibilizzare sul tema. La piattaforma immersiva all’interno della quale il giovane avatar si muove è quella di The Nemesis. Il riscontro che già si sta avendo è quello di far comprendere non soltanto come si senta un paziente affetto da questa malattia, ma anche cosa sia in grado di fare e cosa no. Far comprendere la giusta posizione in cui collocare il pensiero riguardante determinate patologie a livello sociale è molto importante. Inoltre la trasposizione fisica all’interno di uno spazio virtuale, risulta essere ad oggi materia di ricerca predittiva, su quelle che saranno le logiche future di interazione.

Virtual Therapy

La VR, e le terapie ad essa connesse, fanno parte della dimensione pratica delle Digital Therapeutics. Questa tipologia di interventi mira al miglioramento di determinate informazioni che possono ottimizzare e velocizzare vari passaggi. Dalla prevenzione più basica fino alla diagnosi e al trattamento, in alcuni casi, di determinate patologie. Fondamentale per le DT è lo stato del paziente che deve essere a tutti gli effetti “connesso o immerso”. E se parliamo di supporto attraverso la VR ai pazienti costretti a lunghe attese in ospedale o solo affetti da malattie che prevedano un intervento anche psicologico, la gamification sposa in questo caso la VR con grandi risultati. Esiste una VideoGame Therapy e una Virtual Reality Therapy. Tutto questo porta ad a specifiche applicazioni create per dare supporto e assistenza durante specifici percorsi terapeutici. Inoltre non dimentichiamo la decennale ormai pratica e utilizzo della VR all’interno delle linee di training medico.

Patologie e Realtà Virtuale

Le patologie principalmente trattate con l’ausilio della VR toccano alcuni campi specifici medico-sanitari. Su molti di questi sono già da tempo partite diverse sperimentazioni. Prima fra tutte è quella che comporta un piano terapeutico scadenzato che preveda una necessaria riabilitazione. In questo caso la Realtà Virtuale aiuta nella promozione degli esercizi per quelle che sono le funzioni compromesse. Attraverso la simulazione virtuale il paziente impara a muoversi in determinati ambienti per cercare di superare o ridurre determinate problematiche. La simulazione che  crea la Realtà Virtuale viene utilizzata soprattutto per chi ha avuto danni cerebrali. Anche i disturbi motori dovuti ad Ictus o al Parkinson trovano giovamento con l’utilizzo di device specifici.

Conclusioni

Enumerare tutte le fobie che la Realtà Virtuale aiuta a superare, o definire gli ambiti di applicazione medica che guardano alla VR come ad un’arma importante per la riabilitazione, vuol dire concepire un modo diverso di orientarsi nella riabilitazione globale. Sono tanti i campi d’interesse su cui soffermarsi e all’interno dei quali si sta muovendo la sperimentazione. Cosa importante è riuscire a prendere il meglio dal nuovo che avanza, sempre.

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