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Facciamo il punto sulle principali linee di sviluppo che riguardano l’adozione della Realtà Virtuale all’interno del panorama medico. Lo faremo in rapporto all’utilizzo di questa tecnologia in ambito riabilitativo e diagnostico. Dai report raccolti si evince attualmente che in molti Paesi del mondo la maggior parte dei fisioterapisti (65%) sarebbe desiderosa di utilizzare tecnologie come la Realtà Virtuale nella loro pratica clinica quotidiana.
Diagnosi precoce in VR
Una delle malattie neurodegenerative sulle quali da tempo si stanno brevettando soluzioni innovative è il morbo di Parkinson. L’Università del Kansas sta mettendo a punto uno strumento di VR connessa con AI (VR/AI Neuro) per una diagnosi precoce del morbo. Il brevetto, già con licenza, sarà sviluppato dalla DiagnaMed Holdings. Nello specifico si mira a dare una completa e veloce assistenza nella diagnosi e nel monitoraggio del disturbo.
E una diagnosi precoce e accurata in relazione a patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson è fondamentale per un giusto trattamento. Spesso una diagnosi corretta può essere difficile da attuare, considerando che la valutazione clinica può richiedere molto tempo obbligando spesso i pazienti a cambiare città o regione per un consulto adeguato. Attualmente sono poche le procedure che permettono una diagnosi efficace dei disturbi neurologici in modalità da remoto. Il sistema di questo brevetto così innovativo utilizza un display VR con una telecamera integrata nell’obiettivo, questa valuta i movimenti oculari dei pazienti nello stesso momento in cui si interfaccia con un medico che si trova in modalità da remoto.
L’applicazione, attraverso l’uso implementato dell’Intelligenza Artificiale effettua una valutazione istantanea della situazione e del quadro patologico secondo l’osservazione del movimento oculare. Il sistema non fa quindi altro che sviluppare compiti virtuali e indicazioni per valutare la risposta del paziente di fronte a compiti comuni come la lettura o l’inseguimento visivo di un oggetto. I ricercatori per un’attenta valutazione clinica si sono focalizzati su record oculari standard. Da questo ne è nato un algoritmo di tracciamento che ha stabilito i gradi della valutazione stessa.
Valutare a distanza
La percentuale dei risultati ottenuti ha evidenziato la possibilità di una serie di comuni tipologie di movimenti oculari utilizzabili per una pronta diagnosi ad esclusione, in base alle anomalie identificate. Questi profili finali sono stati il passaggio determinante per una metodica di identificazione del morbo di Parkinson. Obiettivo principale è al momento quello di implementare il metodo con i suoi risultati all’interno delle normali dinamiche cliniche. Tutto questo dovrebbe avvenire entro la metà del prossimo anno.
Esiste poi anche la possibilità di progettare una valutazione a distanza dell’età cerebrale di un paziente con possibile danno neurologico degenerativo. Soluzioni come BrainAGE, dispositivo di intelligenza artificiale che fa riferimento alla rilevazione di un elettroencefalogramma per la risposta di monitoraggio veloce e diagnosi consecutiva di disturbo neurologico.
Riabilitazione immersiva
La realtà virtuale nell’assistenza sanitaria può essere una risorsa straordinaria nella riabilitazione. Quello su cui si sta lavorando è infatti la possibilità di generare nuove terapie innovative basate sempre sull’utilizzo della VR. In particolare parliamo di riabilitazione sanitaria immersiva. REAL y-Series è uno degli ultimi prodotti che, attraverso l’utilizzo di sensori, posti sulla parte superiore ed inferiore del corpo riescono a monitorare in tempo reale tutti i movimenti e i successivi progressi di un paziente. REAL y-System diventerà presto una piattaforma sanitaria immersiva capace di dare supporto a molti reparti interessati alla riabilitazione sia fisica che cognitiva. Coinvolgere il paziente trasportandolo in un viaggio non solo di impegno fisico ma anche psicologicamente innovativo, diventa una vera sfida di ciò che il nuovo delle tecnologie abilitanti XR promuove. La serie REAL y è attualmente utilizzata in cliniche e ospedali della California, per affrontare il nucleo e l’equilibrio, la cognizione, gli usi funzionali, le attività di allenamento della vita quotidiana e la stimolazione cognitiva.
Conclusioni
Molte società in ambito medico-scientifico si domandano quali possano essere le soluzioni ottimali e più veloci da implementare all’interno del servizio sanitario sia pubblico che privato. Le tematiche su cui lavorare sono molto chiare e i sistemi legati alle nuove tecnologie con i loro applicativi innovativi sono un invito aperto. Le soluzioni esistono e sono progettabili su larga scala. Va verificato solo l’ausilio idoneo di quali di queste tecnologie all’interno di quali settori. Quello raccontato è solo uno dei tanti esempi che riguardano il vasto paradigma della Realtà Virtuale all’interno dello scenario sanitario purtroppo ancora non globale.