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- Come gestire il dolore
- Medici e pazienti
- Realtà Virtuale e AI per la comunicazione
- Le parole e la Realtà Virtuale
Mi piace il modo in cui la generazione dei medici legata alle Nuove Tecnologia stia gestendo l’utilizzo dell’interazione virtuale. Mphatic VR ne è l’esempio più concreto.
Come gestire il dolore
Una delle situazioni più complicate di fronte alla quale si può trovare un medico è quella che lo vede coinvolto in prima persona nel dover annunciare una cattiva notizia. Che si tratti direttamente di un paziente o di un familiare di quest’ultimo il compito ha delle dinamiche psicologiche attentive non indifferenti. In realtà non esiste una modalità standard nel riuscire a comunicare una malattia terminale di nuovo attiva o la perdita di una persona cara dopo un incidente. Esiste però la possibilità di simulare la situazione difficile all’interno della quale si può venire a trovare un medico nel dover comunicare determinate notizie. Mphatic VR è un favoloso programma in Realtà Virtuale che dà la possibilità ai medici di fare un vero e proprio training riguardo alla questione. Sviluppato dalla Medical Cyberworlds questa modalità di interazione e di pratica “sul campo” è una vera opportunità di risolvere un problema.
Medici e pazienti
La comunicazione che intercorre tra medico e paziente è da sempre al centro di discussioni. Manca in molti settori una reale informazione e formazione su quella che potrebbe essere la giusta modalità di collegamento tra le due dimensioni. Eppure questo nodo che dovrebbe venire a crearsi è uno dei più importanti. Il software di Mpathic insegna ad appropriarsi di quelle abilità comunicative che dovrebbero essere presenti in situazioni critiche. E l’empatia in questo caso rappresenta un punto fondamentale. Dagli studi condotti si è osservato che i giovani medici che hanno iniziato ad utilizzare il software hanno saputo gestire molto meglio una situazione critica. Le loro capacità di comunicazione con il paziente erano profilate su di una linea molto più profonda e idonea al momento. Inoltre gli stessi medici hanno potuto riscontrare nella padronanza della conversazione una maggiore sicurezza argomentativa.
Realtà Virtuale e AI per la comunicazione
Il programma di Mphatic VR utilizza l’interazione con un avatar programmato per poter rispondere alla conversazione nella maniera più naturale. Le emozioni sono perfettamente espresse attraverso una mimica facciale quasi identica alla realtà. Con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale il paziente virtuale può dialogare nella situazione “dolorosa” con il medico che ha davanti. La particolarità inoltre di questo programma è che è in grado di interpretare e leggere le espressioni prodotte dagli stessi medici durante la realistica conversazione. Lo stato d’animo del medico è quindi letto dal software che di conseguenza trae le sue conclusioni sulla modalità di interazione. Se il medico è riuscito ad essere empatico nella giusta maniera dicendo le parole opportune rispetto alla gravità della situazione il training ha avuto un buon esito. Nel caso in cui non si venga a creare questa sintonia d’intenti si dovrà iniziare tutto dal principio.
Le parole e la Realtà Virtuale
Il difficile cammino della cooperazione all’interno di settori diversi nel mondo medico è un punto dolente. Gli sviluppatori del programma Mphatic VR sperano che questo possa agevolare la comunicazione non solo durante situazioni difficili ma anche in altri contesti. Il training prevede infatti che ci si possa misurare anche con situazioni differenti come una mancanza di dialogo tra reparti o una situazione comportamentale difficile degli addetti ai lavori. Avere a che fare, in un ambiente molto stressante con continue pressioni magari anche da parte dei familiari degli stessi pazienti o magari consigliare espressamente su di una scelta difficile, è il tema di sviluppo del programma in VR. Il sistema di interconnessione tra la realtà fisica del mondo medico e quella introdotta dalla VR dovrebbe portare ad un sicuro beneficio sia per i medici che per i pazienti stessi. Si presenta infatti come una dimensione dalle infinite possibilità progettuali.