- Home
- MetaHealth
- Cancro al colon, prevenzione e ...

Diagnosi precoce e cure personalizzate. Speriamo che un giorno queste due definizioni diventino un vero e proprio mantra per la medicina globale. L’AI e le sue molteplici facce, l’AI e la straordinaria partecipazione alle ultime scoperte in campo medico. Sebbene se ne parli tanto in molti altri contesti, ad oggi la dimensione più vivida e attiva e che ha dimostrato di raggiungere velocemente successi prima inaspettati, è proprio quella sanitaria.
AI e diagnosi precoce. Un alleato invisibile
Uno dei maggiori vantaggi dell’Intelligenza Artificiale nella lotta al cancro al colon (partiamo da questa specifica patologia) è la sua capacità di migliorare la diagnosi precoce. Dovremmo prendere come esempio l’esperienza di un paziente e la quotidiana analisi di un radiologo per capire come possono e stanno cambiando le cose. Durante una colonscopia, i medici devono esaminare attentamente le immagini per identificare polipi o lesioni precancerose. Oggi però sappiamo che, anche i professionisti più esperti, possono trascurare dettagli importanti. Ed è qui che entrano in gioco sistemi come GI Genius, sviluppato da Medtronic, che utilizza algoritmi di deep learning per analizzare in tempo reale le immagini endoscopiche. Questa tecnologia è in grado di rilevare polipi con una precisione superiore a quella dell’occhio umano, riducendo il rischio di falsi negativi e aumentando le possibilità di intervenire tempestivamente.
Ma l’Intelligenza Artificiale non si limita unicamente alle immagini endoscopiche. Sistemi di Computer-Aided Detection (CADe) stanno diventando per fortuna, sempre più diffusi per poter assistere i radiologi e i gastroenterologi nell’analisi di immagini radiologiche. Questi strumenti innovativi fanno quello che noi umani non possiamo pensare di fare, evidenziando aree sospette che potrebbero indicare la presenza di tumori, e migliorando l’accuratezza delle diagnosi. Cosa si va a ridurre? Sicuramente il rischio di errori.
Biomarcatori e predizione del rischio
Oltre alla diagnosi, ciò che dovrebbe essere molto più importante, è proprio il tema della prevenzione, e in particolare rispetto a quella del cancro al colon. L’AI va sfruttata appieno per la sua profonda e millimetrica capacità di analizzare dati molto complessi, come i risultati dei test del sangue occulto nelle feci (FIT) o i biomarcatori genetici. E’ stato dimostrato che con questa tecnologia che corre come il vento è possibile prevedere il rischio individuale di sviluppare la malattia. Questo permette di personalizzare i programmi di screening, indirizzando le risorse verso i pazienti che ne hanno maggiormente bisogno.
Guardant Health utilizza l’AI per analizzare biopsie liquide, ovvero test del sangue basati sul DNA, per rilevare il cancro al colon in fase precoce. Questo approccio minimamente invasivo potrebbe aumentare l’adesione ai programmi di screening, soprattutto tra coloro che sono restii a sottoporsi a colonscopie tradizionali.
E il discorso analitico sull’uso dell’AI non si limita unicamente alla diagnosi e alla prevenzione. Quello che già è un dato operativo riguarda il modo in cui i chirurghi affrontano in sala operatoria il cancro al colon. Durante gli interventi, l’uso dell’AI può fare in modo che ci sia un’assistenza della tecnologia in tempo reale. Questo aiuta molto i medici a identificare e rimuovere tessuti cancerosi con maggiore precisione, con una conseguente riduzione del rischio di complicazioni post-operatorie.
Cosa davvero importante da non sottovalutare è poi la possibilità che si viene a creare, seguendo questa linea, ossia la capacità di produrre un’analisi sempre aggiornata e utile dei dati demografici e clinici. Questo perchè i sistemi di intelligenza artificiale possono identificare i pazienti a maggior rischio e indirizzarli verso programmi di screening più intensivi, massimizzando in questo modo, l’efficacia delle risorse disponibili.
Ricerca e sviluppo costanti
Nel contesto analitico e di intervento del cancro al colon, è di fondamentale importanza comprendere che l’AI ha un fortissimo ruolo nella ricerca. Immagazzinando grandi dataset genomici e clinici, questa tecnologia crea la strada migliore per i ricercatori, aiutandoli ad identificare nuovi biomarcatori tumorali e a comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base della malattia. E’ naturale che la conclusione o la conseguenza clinica sia quella di portare allo sviluppo di terapie mirate e personalizzate. Parliamo quindi di prospettive di cura per ogni tipologia di paziente.
Piattaforme come IBM Watson Health e PathAI stanno già utilizzando l’AI per analizzare cartelle cliniche elettroniche, immagini mediche e dati genetici, fornendo insights preziosi per la ricerca e la pratica clinica.
Concludendo
In un futuro non troppo lontano, l’AI potrebbe diventare uno strumento standard nella lotta al cancro al colon, offrendo speranza a milioni di pazienti in tutto il mondo. La strada è ancora lunga, ma i progressi finora raggiunti lasciano ben sperare per un domani in cui questa patologia così diffusa, potrà essere diagnosticata e curata con sempre maggiore precisione e tempestività.