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La chirurgia maxillo-facciale compie un balzo nel futuro grazie a un’innovativa applicazione dell’AI, tutta italiana, sviluppata presso l‘IRCCS di Bologna.
L’AI al servizio della chirurgia ricostruttiva
Il progetto, primo nel suo genere, nasce dalla visione del professor Giovanni Badiali e dalla collaborazione tra l’équipe di chirurgia maxillo-facciale, diretta dal professor Achille Tarsitano, e il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bologna, guidato dal professor Luigi Di Stefano. L’obiettivo? Utilizzare l’AI per progettare ricostruzioni cranio-facciali perfettamente personalizzate.
Il processo inizia con una dettagliata scansione del cranio del paziente. L’intelligenza artificiale analizza minuziosamente queste immagini, confrontandole con un database di crani sani. Questo confronto permette al sistema di identificare con precisione le aree che necessitano di intervento e di proporre una ricostruzione ottimale, considerando sia l’aspetto estetico che funzionale. Una volta completata l’analisi computerizzata, il sistema genera un modello tridimensionale personalizzato. Questo modello serve come guida precisa per il chirurgo, che può così pianificare ogni aspetto dell’intervento con una precisione mai vista prima.
Il nuovo percorso chirurgico
La fase preparatoria rappresenta un momento cruciale dell’intervento, dove ogni dettaglio viene meticolosamente curato per garantire il massimo successo dell’operazione. Il paziente viene innanzitutto posizionato sul tavolo operatorio secondo precise linee guida che consentono al team chirurgico di avere il miglior accesso possibile all’area da trattare. Durante questa delicata fase iniziale, l’équipe chirurgica effettua un’accurata verifica della corrispondenza tra la pianificazione virtuale, elaborata dal sistema di AI, e l’anatomia reale del paziente.
Questo passaggio serve per assicurare che il modello 3D si traduca perfettamente nella realtà anatomica del paziente. Successivamente, i chirurghi procedono con la marcatura dei punti di riferimento chirurgici sul volto del paziente. Questi riferimenti, tracciati con precisione millimetrica, fungeranno da guida durante l’intero intervento, permettendo al team di seguire fedelmente il piano operatorio sviluppato con l’ausilio dell’AI.
Una volta completata la preparazione, ha inizio la fase di accesso chirurgico. Con movimenti precisi e controllati, il chirurgo esegue l’incisione seguendo meticolosamente le linee guida generate dal modello virtuale. Questa incisione viene praticata in modo da minimizzare le cicatrici visibili, sfruttando dove possibile i solchi naturali del viso. Man mano che i tessuti vengono delicatamente separati, i chirurghi procedono all’esposizione delle strutture anatomiche interessate, prestando particolare attenzione a preservare i nervi e i vasi sanguigni vitali. In questa fase, l’identificazione dei punti di riferimento ossei diventa cruciale per garantire che la successiva ricostruzione segua esattamente il piano prestabilito.
Dall’incisione alla ricostruzione
La fase ricostruttiva rappresenta il cuore dell’intervento. Sotto la guida della traccia del volto e del cranio generati dall’AI, inizia il meticoloso lavoro di rimodellamento osseo. Ogni movimento è calibrato con estrema precisione, mentre il team verifica costantemente la corrispondenza tra il lavoro in corso e la pianificazione virtuale. Quando necessario, vengono posizionati innesti ossei o impianti personalizzati, precedentemente progettati sulla base del modello AI per adattarsi perfettamente all’anatomia del paziente. Durante l’intera procedura, il chirurgo mantiene un controllo costante sulla simmetria e sulle proporzioni del viso, elementi importanti per garantire non solo un risultato esteticamente gradevole ma anche funzionalmente ideale.
Segue la fase di stabilizzazione, dove le componenti ricostruite vengono accuratamente fissate nella loro posizione definitiva utilizzando materiali biocompatibili di ultima generazione. Prima di completare l’intervento, il team esegue un’ultima verifica complessiva dei risultati, confrontandoli con la pianificazione virtuale iniziale. Viene realizzata una dettagliata documentazione fotografica post-operatoria che servirà sia per il monitoraggio del processo di guarigione. Un riferimento questo, per futuri casi simili, contribuendo così all’ulteriore perfezionamento del sistema di intelligenza artificiale.
Conclusioni
E’ importante sottolineare che durante l’intero processo, la tecnologia AI non sostituisce il giudizio clinico del chirurgo ma lo potenzia, fornendo una guida precisa e personalizzata. Questo permette di ottenere risultati sempre più predicibili e soddisfacenti. E l’approccio integrato tra tecnologia avanzata e expertise chirurgica rappresenta un nuovo standard nella chirurgia maxillo-facciale ricostruttiva, tracciando in maniera permanente la strada a possibilità di trattamento sempre più sofisticate e personalizzate.