AVL è una bella realtà che fa del percorso di una startup l’evoluzione positiva e propositiva del nuovo mercato virtuale.
Uno sguardo alle Nuove Tecnologie
Abbiamo deciso di fare un’intervista diversa dal solito, senza domande in evidenza, ma cercando di dare una linea che fosse di presentazione e di introduzione alla realtà raccontata. Alma Virtual Lab fa delle belle cose. Soprattutto forma i manager del futuro, e porta avanti questo disegno di crescita interno alle aziende con un entusiasmo davvero unico. Francesca Dalla Mora, responsabile dei rapporti tra società che intervengono all’interno del brainstorming formativo ha un obiettivo per il momento ben preciso, far conoscere a quante più realtà possibili il valore del nuovo mercato. Creare quindi una possibilità di dialogo operativo all’interno di quelle che sono le normali dinamiche aziendali scardinandone completamente la struttura.
La Meta Intervista di Alma Virtual Lab
Meta Communications è un blog che chiacchiera parecchio di Metaverso. Questo perchè è una dimensione che da sempre ci affascina e che guarda al futuro riflettendo ogni immagine con una grande fluidità. Parliamo spesso di avatar, di environment, di blockchain, anche se non stiamo dietro al trading delle criptovalute. Conosciamo il fascino degli NFT, e pensiamo che l’arte appartenga ormai a diversi linguaggi di interazione e comunicazione. Alma Virtual Lab ha una grande tradizione alle spalle da cui proviene e a cui fa continuamente riferimento. Nata da una scatola di Swans Tech è una pupilla ancora in erba della più importante Vection Technologies. Ha una sua app all’interno della quale sviluppa lezioni di lingue straniere (ad esempio) in Realtà Virtuale. Le abbiamo provate e ci sono piaciute non poco. L’idea di fare un’intervista in uno dei tante spaces di Spatial ci è venuta quasi spontanea. E’ sicuramente un mezzo più veloce e idoneo per dare poche informazioni ma basilari sull’argomento di cui tratta un articolo.
Il piano attentivo virtuale
Per chiacchierare amabilmente, io e Francesca, abbiamo indossato i nostri Oculus Quest 2, e la scelta iniziale di un angolo che riflettesse la realtà del logo ci è sembrata naturale. Sappiamo (perchè la conosciamo) che l’app di Spatial permette l’ingresso in molti altri environment. Per dare però uno start a questa avventura colloquiale delle interviste di Meta Communications (scriviamo entrambe per lo stesso blog) ci è sembrato di buon auspicio avere lo sfondo di un cielo terso. La facilità con cui si crea un ambiente idoneo per comunicare all’interno di una land virtuale (e quindi del Metaverso) è davvero sorprendente. Non abbiamo avuto bisogno di call, nè di piattaforme in cui guardarci attraverso i monitor dei nostri PC. Eravamo entrambe nello stesso posto e parlavamo in uno spettacolare Dolby Surround.
Connessione metaversiana
Quello che mi è piaciuto di più notare è stata la velocità di ricezione del messaggio. Siamo abituati ad interviste lunghe e segmentate attraverso la dicotomia degli interlocutori. In questo caso (per scelta) ho chiesto a Francesca Dalla Mora di non registrare la sua visuale attraverso l’Oculus. Avevo in mente di focalizzare l’attenzione solo su quella che sarebbe stata la sua risposta alla mia domanda. E’ stata una prova, ma ci siamo divertite. In realtà abbiamo fatto diversi ciak, alla fine abbiamo optato per questo. Quando si registra all’interno del Metaverso (in VR) è importante che l’audio provenga unicamente dall’applicazione. Simulare in chat un’intervista non porterebbe allo stesso risultato audio. Anche se credo che ci sia ancora molto da lavorare su questo punto. La mia visuale era dalla scrivania (ero seduta) e quindi le quattro telecamere del computer all’interno dell’Oculus hanno dato un’inquadratura in parte angolare dal basso.
Non abbiamo scherzato
In realtà siamo state molto serie. E’ stata una prova studiata, non come risultato finale di inquadratura (non ci interessava questo, poi ci penseremo), ma come modalità di comunicazione super fast, smart e soprattutto priva di alcun costo se non quello della nostra infinita pazienza.