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Nata come produttore di schede grafiche per videogiochi, oggi NVIDIA è diventata il cuore pulsante dell’industria dell’IA, con una crescita che ha dell’incredibile.
Una crescita esplosiva
I numeri parlano chiaro: nell’ultimo trimestre, la società ha registrato performance che hanno lasciato Wall Street a bocca aperta, con un aumento dei ricavi del 94% rispetto all’anno precedente e un incremento dei profitti del 106%. Non solo: le previsioni per il prossimo trimestre sono ancora più ambiziose, con ricavi attesi intorno ai 37,5 miliardi di dollari, il 70% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Ma il vero gioiello della corona è il nuovo chip Blackwell, un capolavoro di ingegneria che porta il nome di David Harold Blackwell, pioniere della matematica moderna. La scelta di questo nome non è casuale: Blackwell è stato il primo scienziato afroamericano a essere ammesso nella prestigiosa National Academy of Sciences, e i suoi studi sulla teoria dei giochi e sulla statistica hanno posto le basi per molti degli algoritmi che oggi alimentano l’intelligenza artificiale.
In questo contesto di crescita esplosiva, NVIDIA presenta il GB200 NVL72, un sistema che promette di ridefinire i confini del possibile nel campo dell’AI. Questo supercomputer rappresenta il culmine di decenni di ricerca e sviluppo, incarnando la visione di un’azienda che ha saputo trasformarsi da produttore di componenti per gaming in un gigante tecnologico che sta plasmando il futuro dell’informatica.
Il nuovo super computer che fa volare l’AI
La verità è che hanno provato a costruire il cervello più potente del mondo, ed è chiaro che ci siano riusciti. NVIDIA ha appena presentato la sua risposta con il GB200 NVL72, un sistema rivoluzionario che promette di far fare un salto in avanti all’intelligenza artificiale.
Ma cos’è esattamente questo “cervellone” tecnologico? Pensatelo come una squadra super organizzata di 72 processori speciali (chiamati GPU) che lavorano insieme per risolvere problemi incredibilmente complessi. Il cuore di questo sistema è il chip Grace Blackwell, che combina la potenza di elaborazione di GPU specializzate per l’AI con processori tradizionali (CPU), tutti collegati da “autostrade digitali” ultraveloci.
Queste autostrade, tecnicamente chiamate NVLink, permettono ai vari componenti di comunicare tra loro alla velocità impressionante di 900 gigabyte al secondo. Per capirci, è come se potessero trasferire centinaia di film in alta definizione in un solo secondo! Una delle caratteristiche più interessanti è il sistema di raffreddamento a liquido, simile al radiatore di un’auto ma molto più sofisticato. È necessario perché tutte queste unità di calcolo, lavorando insieme, generano tanto calore quanto una piccola centrale elettrica.
La via delle soluzioni impensabili e dei petaflop
Ma a cosa serve tutta questa potenza? Il GB200 NVL72 è stato progettato principalmente per gestire i modelli di intelligenza artificiale più avanzati, quelli che oggi ci permettono di generare immagini, comprendere il linguaggio umano e persino prevedere le strutture delle proteine. Può gestire modelli con trilioni di parametri, numeri così grandi che è difficile persino immaginarli! Il sistema è organizzato in 18 nodi di calcolo, ognuno collegato agli altri attraverso una rete di connessioni ultraveloci. È come avere 18 super cervelli che collaborano in perfetta sincronia, permettendo di risolvere problemi che fino a ieri sembravano impossibili.
Con una potenza di calcolo di 80 petaflop (un numero seguito da 15 zeri di operazioni al secondo) e 1,7 terabyte di memoria veloce, questo sistema rappresenta uno dei computer più potenti mai costruiti per l’intelligenza artificiale. In parole semplici, il GB200 NVL72 è come una Formula 1 dell’informatica, rappresenta il massimo della tecnologia attuale e apre la strada a progressi che fino a poco tempo fa erano considerati vera e propria fantascienza.