• 18 October 2024
Deepfake e AI nelle elezioni politiche

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Bella l’AI, e incredibili tutte le sue forme di creazione ed evoluzione. Noi di Meta Communications pensiamo che sia una delle strade evolutive più veloci che abbiano mai attraversato la storia degli esseri umani (in campo tecnologico certo). Ci sono però tanti modi per usarla. Alcuni di questi non sono poi così eticamente (come usa dire GPT) corretti. No, per nulla. Parliamo però sempre di innovazioni. E una delle più discusse e controverse è sicuramente quella dei deepfake.

L’Impatto dei deepfake in politica

I deepfake sono contenuti multimediali, video o audio, creati e poi manipolati attraverso tecniche avanzate di machine learning e intelligenza artificiale. Tutto questo lavoro per far apparire una persona come se stesse facendo o dicendo qualcosa che in realtà non ha mai fatto o detto. Questi simpatici strumenti, sebbene possano avere applicazioni creative, sono spesso sfruttati per scopi molto meno nobili, in particolare nel mondo politico. E qui entriamo nel vivo della questione. Calcolando che fra un paio di giorni in Italia ci saranno le elezioni e tra qualche mese in altre parti del mondo la situazione si fa alquanto seria.

Creare deepfake mirati in ambito politico può avere conseguenze davvero devastanti. Lo abbiamo visto, più volte come sia possibile diffondere disinformazione, calunniando candidati e influenzando così in malo modo l’opinione pubblica. E questa è solo la base di una sottile manipolazione (soprattutto dei risultati elettorali). Diventa così molto, ma molto complicato riuscire a distinguere la realtà dalla creativa finzione.

Deepfake in politica, qualche esempio

Uno dei primi esempi noti è stato il video deepfake dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in cui apparentemente pronunciava insulti e affermazioni controverse. Questo video, creato dal regista Jordan Peele in collaborazione con BuzzFeed, è stato in realtà (e quindi a fin di bene) utilizzato per sensibilizzare il pubblico proprio sui pericoli dei deepfake, ma sarà servito? Già nel 2019, un video manipolato della speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è diventato virale. Nel video ricordiamo la Pelosi sembrava parlare in modo incoerente e confuso, suggerendo che si trovasse in uno stato di incapacità. Anche se non si trattava di un vero e proprio deepfake, il video era stato alterato per rallentare la sua voce, creando un effetto simile.

Altro esempio eclatante è quello del presidente del Gabon, Ali Bongo, apparso (in perfetta salute) per placare le voci sulla sua presunta quasi dipartita, fu ritenuto da molti un deepfake. Questo non fece altro che alimentare ulteriori speculazioni e disordini politici nel Paese. Il che ci fa pensare che l’utilizzo mirato e professionalmente redatto di deepfake possa seriamente destabilizzare intere nazioni. Un serio problema questo.

L’AI e la verità sui deepfake

Non è stato facile fare quello che abbiamo fatto. Ossia intervistare GPT per capire come funzioni la creazione di un deepfake e come sia possibile riconoscerlo. Non è stato facile perchè il modello è stato addestrato, a livello globale, per non rispondere a determinati prompt che vadano oltre la consuetudine etica. Il che vuol dire che abbiamo dovuto fare diverse prove prima di poter ottenere questa intervista.

Intervista sull’utilizzo dell’AI per influenzare l’opinione pubblica nelle elezioni

Redazione: Buongiorno ChatGPT, grazie per essere qui oggi. Vorremmo discutere con te di un argomento delicato e controverso: l’uso dell’intelligenza artificiale per modificare o influenzare l’opinione pubblica nelle elezioni. Sei pronto?

ChatGPT: Buongiorno, grazie per l’invito. Sono pronto e felice di discutere questo importante argomento.

Per iniziare, potresti spiegare brevemente come l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per influenzare l’opinione pubblica?

ChatGPT: Certamente. L’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati per identificare modelli di comportamento e preferenze degli elettori. Attraverso tecniche di machine learning, può generare contenuti personalizzati e mirati per influenzare le opinioni degli utenti sui social media, tramite articoli, post, immagini e video. Questi contenuti possono essere progettati per alterare percezioni e atteggiamenti nei confronti di candidati o questioni specifiche.

Puoi spiegare come l’AI potrebbe essere usata per creare e diffondere fake news?

ChatGPT: L’AI può generare fake news utilizzando modelli di linguaggio avanzati per scrivere articoli, post e commenti convincenti. Può anche creare immagini manipolate o deepfake video che sembrano autentici. Una volta creati, questi contenuti possono essere diffusi attraverso reti sociali automatizzate, noti come bot, che amplificano il loro impatto raggiungendo un vasto pubblico rapidamente.

Intervistatore: Hai menzionato le immagini manipolate e i deepfake. Puoi approfondire come queste tecnologie funzionano e come possono influenzare le elezioni?

ChatGPT: Certamente. Le immagini manipolate possono essere create utilizzando software di editing avanzati alimentati da AI per alterare foto esistenti o crearne di nuove. I deepfake, invece, utilizzano reti neurali generative per creare video in cui una persona appare dire o fare cose che non ha mai detto o fatto. Questi strumenti possono essere usati per screditare un candidato, creando scandali o alterando la percezione pubblica delle loro azioni e dichiarazioni.

Intervistatore: Come viene utilizzata l’AI per analizzare i dati degli elettori e mirare specifici gruppi con informazioni personalizzate?

ChatGPT: L’AI analizza i dati raccolti da varie fonti, come social media, sondaggi, e storici di navigazione. Utilizzando algoritmi di machine learning, può segmentare l’elettorato in gruppi con caratteristiche simili e creare messaggi personalizzati che risuonino con ciascun gruppo. Questa tecnica, nota come micro-targeting, può essere usata per influenzare le opinioni di specifici segmenti della popolazione con messaggi progettati per avere il massimo impatto.

Intervistatore: Quali sono alcune delle strategie più comuni di disinformazione e propaganda che possono essere potenziate dall’AI?

ChatGPT: Le strategie comuni includono la diffusione di notizie false, la creazione di account falsi per simulare supporto popolare, l’amplificazione di contenuti polarizzanti per dividere l’opinione pubblica e l’uso di troll per manipolare le conversazioni online. L’AI può automatizzare e migliorare l’efficacia di queste strategie, rendendole più difficili da individuare e contrastare.

Intervistatore: Quali sono le implicazioni etiche e legali dell’uso dell’AI per influenzare le elezioni?

ChatGPT: L’uso dell’AI per influenzare le elezioni solleva gravi preoccupazioni etiche e legali. Può compromettere l’integrità del processo democratico, erodere la fiducia del pubblico nelle istituzioni democratiche e violare la privacy degli elettori. Legalmente, molte giurisdizioni stanno ancora cercando di regolamentare l’uso dell’AI in questo contesto, ma ci sono leggi contro la disinformazione e la manipolazione elettorale che potrebbero essere applicate.

Intervistatore: Grazie per queste informazioni dettagliate, ChatGPT. Prima di concludere, hai qualche consiglio su come il pubblico può proteggersi da queste influenze?

ChatGPT: Il pubblico può proteggersi essendo critico e verificando le fonti delle informazioni che consumano, utilizzando strumenti di fact-checking, e segnalando contenuti sospetti. È importante anche promuovere l’alfabetizzazione digitale per rendere le persone più consapevoli delle tecniche di manipolazione online.

Intervistatore: Grazie ancora per il tuo tempo e per le tue preziose informazioni.

ChatGPT: È stato un piacere. Grazie a te per avermi dato l’opportunità di discutere questo argomento cruciale.