25 Settembre 2023 aggiornato alle 12:54
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Interviste

Solidity2 e il futuro della blockchain

Solidity2

Fa davvero piacere parlare con chi dice la verità senza passare attraverso nessuna scorciatoia. Di solito è un’azione che serve ad entrambi gli interlocutori, soprattutto perché si impara sempre qualcosa in più. Mi è successo intervistando Giulio Brandimarti, CEO e co-founder di Solidity2, una realtà che ha da spiegare un sacco di cose a chi realmente voglia capire come funziona il mondo della blockchain. Solidity2 nello specifico progetta architetture software, gestisce sistemi su protocolli Blockchain e DLT, edita smart contract, token ed NFTs. Certificare la proprietà digitale di un asset è un campo su cui Giulio ha tutta l’esperienza per poter far capire, a chi ancora non si è messo sulla strada giusta, cosa vuol dire quando si parla di temi che hanno a che fare con la dimensione virtuale. Esperto e consulente in tecnologia Blockchain, token economy e smart contract, Giulio è un Innovation Manager specializzato in Innovation Technology e Industria 4.0. Parlando con lui mi si è finalmente chiarita quell’idea di metaverso a cui tanto ambivo e che per diverso tempo ho cercato di studiare per comprenderne il messaggio intrinseco reale.

L’importanza di una visione che veda nella blockchain una possibilità di semplificazione è oggi argomento di cui si parla molto. Come si sta muovendo Solidity2?

Dopo tre anni di ricerca e di sviluppo siamo la prima startup italiana che si sta muovendo nella creazione di un pubblico registro blockchain distribuito che possa realmente certificare con NFTs. Abbiamo creato un sistema per validare le caratteristiche di un velocipede (monopattino e-bike bici) crea una targa digitale. Questo permette anche una vendita diretta attraverso wallet. Sono comunque diversi i settori in cui è possibile strutturare una certificazione del genere, ma solo dove è realmente necessaria.

In che modo gli smart contract possono aiutare il mercato?

Quando parliamo di smart contract, ci riferiamo a contratti digitali creati per eseguire delle funzioni in modo sicuro e trasparente, qualcosa senza il bisogno di avere intermediari. Abbiamo creato sistemi per la gestione del conto economico dell’energia elettrica in una comunità energetica attraverso token e smart contract, così come la realizzazione di un sistema per la gestione di punti premio per una catena di distributori di acqua. L’importante è sempre capire le modalità di utilizzo degli smart contract lì dove sono richiesti. Le blockchain tracciano i passaggi e vanno seguite sempre delle norme e leggi che il paese di riferimento. Le blockchain non sono sempre la soluzione a nuove esigenze.

La decentralizzazione dei dati e il loro riflesso sui mercati. Qual è la strada giusta da percorrere?

Esiste una sorta di utopia, un sogno cyberpunk secondo cui un giorno si arriverà ad una decentralizzazione globale. Spero che un giorno ci si arrivi totalmente, la strada è ancora complessa. Penso che dovrebbe esserci una giusta filosofia sociale per realiizzare una vera decentralizzazione e soprattutto su reali necessità. L’importante è avere sempre la consapevolezza dello strumento delle tecnologie e capire come applicarlo.

NFT e ruoli giuridici nel metaverso. A che punto siamo con la sicurezza della proprietà digitale?

Inizierò con il dire che i metaversi non esistono a oggi. Quello di cui ci parlano e al quale facciamo riferimento sono delle Land, dei giochi in Realtà Virtuale. Stessa cosa per i Non Fungible Token (NFT) che non sono assolutamente immagini, video o altri oggetti, ma sono dei gettoni digitali unici in cui sono inserti i contenuti e caratteristiche di asset. Gli NFTs sono dei token e dobbiamo stare sempre molto attenti, alle definizioni. Per quanto riguarda la questione giuridica non esistono garanzie legali al momento, quello che consiglio è di affidarsi sempre a professionisti che sanno innovazione, non venderla solamente. Chi si avvicina al mondo degli NFTs deve sapere che entra in una community che riconosce un determinato valore ad un determinato asset. Come in tutti gli oggetti da collezione sono gli utenti delle community stesse che a prescinde degli NFT  riconoscono un valore all’asset. Sulla questione sicurezza c’è ancora molto da lavorare. Siamo solo all’inizio.

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