• 23 November 2024
Gen Z

Partiamo da loro, dalla Gen Z, i consumatori del futuro. E’ importante prima di tutto rendersi conto che le loro esperienze sono sempre più di tipo immersivo e che tutto ciò che appare sotto le vesti di metaverso sta diventando la normalità.

Il Phygital e le nuove dinamiche d’acquisto

Basta guardare come si orientano all’interno della dimensione degli acquisti. La generazione Z fatica un po’ a fare una netta distinzione tra online e offline prima di tutto. E’ il phygital quello che li accompagna di più, ossia un mix tra esperienze fisiche e virtuali. E i brand lo hanno capito? Sì, e stanno iniziando ad organizzarsi su questo filone. Cosa bisogna fare per attivare una serie di strategie che vadano a colpire nel segno? Cercare di studiare e comprendere le dinamiche che caratterizzano il metaverso stesso. Basta ricapitolare in un click tutto quello che può far diventare un prodotto una reale esperienza immersiva. Perché è dentro la vita del consumatore che presto entreranno i marchi, e lo faranno coinvolgendolo in una dimensione unica per sensazioni e vissuti virtuali.

Intelligenza artificiale e tracciabilità emotiva

Attraverso l’osservazione data dall’interazione e raccolta dati vitali attraverso la AI sarà possibile attivare tutta una serie di prospettive dinamiche per sensibilizzare maggiormente il consumatore del futuro. La velocità con cui l’Intelligenza Artificiale diventa protagonista delle nostre vite è un altro lasciapassare molto importante. Per creare contenuti adatti ed idonei che portino ad una vera corrispondenza di intenzioni all’interno del metaverso, vanno assimilate tutte quelle caratteristiche che fanno delle Nuove Tecnologie e del Web 3.0 un ponte decisivo. Quindi per far sì che i nuovi business abbiamo le ali basterà fare riferimento a tutta la gamma delle tecnologie abilitanti e XR che detengono la linea della nuova virtualità.

Prospettive oltre la Gen Z

Le piccole aziende che optano per una scelta consapevole di un nuovo processo di comunicazione virtuale oltre che digitale hanno molti spazi in cui muoversi. Basta prestare attenzione a quello che chiedono i giovani consumatori stessi. Perché è su di loro che va fatta una campionatura di settore. Da un recente studio fatto sull’acquisizione continua di informazioni da parte dell’utente emerge un punto molto interessante. Si parla infatti di relazione “parasociale”. Di solito questo tipo di relazione ha come base una sostanziale unilateralità, ma nel caso della nuova dimensione immersiva, è possibile interagire davvero con quelli che riteniamo essere i nostri personaggi o marchi preferiti. Assisteremo ben presto ad una capitalizzazione del metaverso da parte delle aziende. Ed è sull’interazione dei fan che bisognerà concentrarsi.

Nuovi territori narrativi

Quello che va fatto, e che a breve spopolerà ovunque, sarà una vera e propria espansione dei modelli di racconto. I personaggi che verranno creati dai brand o le storie che verranno raccontate in modalità virtuale attraverso questi dovranno rispettare alcuni punti. Sicuramente non essere disturbanti o fuorvianti per la realtà che li caratterizzerà, ed essere sempre in linea di connessione con l’utente che vivrà le loro storie.

Vicki Dobbs Beck, Executive in Charge di ILMxLAB sostiene che;

L’obiettivo finale di personaggi [AI] credibili non è solo quello di ricevere risposte in scatola, ma di avere un personaggio che impara, si evolve e ti parla in modo significativo”.

Ed è qui che l’Intelligenza Artificiale trova il suo massimo supporto e rapporto. Questo non deve mai far dimenticare però la focalizzazione sul prodotto da rappresentare.

Conclusioni da Gen Z

La prima necessità dell’uomo è da sempre stata quella di raccontare storie. In realtà viviamo raccontando la nostra e la vita degli altri, e lo facciamo per tanti motivi. La creazione di nuovi spazi di interazione virtuali porterà tutto questo ad una esponenziale crescita sensoriale ed emotiva e se ben strutturata sarà parte fondamentale del business del futuro.

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