• 19 November 2024
metaverso

Va bene, lo sappiamo, ci toccherà entrare tutti, prima o dopo, in questo tanto chiacchierato metaverso. E’ una strada che corre molto veloce e che coinvolge tutti. Quali leggi però lo regolano?

Leggi e regolamentazioni virtuali

Nell’ambiente legal si sta da tempo affrontando la questione. Cosa potrà essere regolamentato nel metaverso? E che tipologia di norme potranno essere applicate sulla base di una virtualità incontestabile? Queste sono le nuove sfide delle varie sezioni che si occupano oggi di diritto. Il legislatore di turno, così come i ricercatori se non gli studiosi della nuova materia, credono di poter tracciare una linea. Tutto sta a comprendere se e quando il metaverso, e soprattutto in che modo, potrà essere equiparato alla realtà fisica in cui viviamo. E’ probabile che ci sarà bisogno di creare nuove regole, in quanto quelle già esistenti, e che si riferiscono al web, non sono ancora in grado di soddisfare tutte le domande.

L’internet che cambia

Sappiamo che il Web3 sta rivoluzionando la sfera della comunicazione a livello globale. Gli incentivi e i finanziamenti internazionali volti a supportare l’adozione delle Nuove Tecnologie, sono all’ordine del giorno. Come sta affrontando però la questione (che va allargandosi) del metaverso, la politica? In Europa già da un anno si sta cercando di lavorare sulle possibili nuove leggi che vadano a regolare il digitale. I punti da trattare però sono diversi. Benchè ci sia la realtà fortissima della decentralizzazione, si vuole mettere comunque un freno ai grandi player che stanno gestendo l’ingresso della community globale in questa nuova forma di comunicazione. La voglia però di creare una dimensione forte e che faccia da base regolamentata ai nuovi meccanismi virtuali però c’è.

Zuckerberg e il “suo” metaverso

Possiamo girarla in tutti i modi, e cercare di dire che in realtà le cose non stanno proprio così, ma non serve a molto: Meta attualmente è il metaverso. Se Zuckerberg l’avesse pensata in questo modo o in un altro, adesso è il momento di chiederselo. Anche se sono tante le società che stanno dando vita a dei loro metaversi personali, nulla cambia alla potenza globale di Facebook/Meta. Sono i social ad aprire la porta al pubblico più “comune”, e credo che nessuno stia pensando di entrare con il proprio avatar nel metaverso per fare business. Tutto si trastulla ancora passando per il gaming. E’ probabile che Mark abbia strutturato l’operazione in questo modo. Nessuna regola particolare, nessuna griglia, ma solo la possibilità di comunicare in location virtuali utilizzando visori specifici (Oculus e Cambria tra poco).

Leggi e VR

E se Meta si pone come la dimensione dell’interoperabilità social, allora dobbiamo aspettarci che il grande colosso americano prenda delle decisioni definitive in base alla richiesta degli utenti. Non ci dimentichiamo che il sistema centralizzato di Facebook prevede comunque una serie di regole a cui la community deve fare obbligatoriamente riferimento. Quello che è certo è che la parte legale verrà trattata in concomitanza con gli avanzamenti di sistema che andranno sempre di più a uniformarsi alle tante piattaforme. Cosa comporterà questo far parte a livello mondiale di un’umanità di avatar che interagisce attraverso land virtuali? Sicuramente un cambio di rotta per quanto riguarda le leggi sulla privacy. E’ probabile che vengano presi accordi che esulino da questa tipologia di richiesta continua. I dati potrebbero acquisire nuovo valore (vedi NFT) ma arriveremmo comunque ad un bivio: centralizzato o decentralizzato?

DNA digitale e metaverso

Quando si raggiungerà la qualifica di avatar autosufficiente, allora i protocolli che si stanno disegnando e che dovrebbero portare ad un’acquisizione di un DNA virtuale troverebbero il giusto sbocco legale. Ognuno di noi doppiamente (nel fisico e nel virtuale) potrebbe avere la possibilità di gestire i propri dati ed essere comunque intercettato continuamente nell’arco dei suoi spostamenti “immersivi”. Certo dovremmo rivedere i protocolli che regolano la libertà individuale all’interno di un contesto, ma probabilmente faremo riferimento alla blockchain. Già molto è stato seminato, probabilmente nei prossimi quattro anni avremo già una connessione forte tra AI, metaverso e IoT. Quello a cui si dovrebbe mirare è comunque una dimensione all’interno della quale sia possibile per tutti fare delle cose, dando la possibilità in maniera virtuale di poter vivere esperienze anche a chi attualmente non può permettersele. E da qui il tema della disabilità e delle nuove regole di equiparazione sociale trovano grande spunti per un futuro molto più positivo.

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