• 19 November 2024
AI e contenuti

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L’Intelligenza artificiale può generare al posto nostro l’elaborato adatto e perfetto ad ogni situazione? Ebbene sì. Certo, lo sappiamo, i contenuti sono tutto. In ogni senso e in ogni forma di comunicazione. I contenuti rappresentano lo specchio, il biglietto da visita, la mission, la qualità, la via intrapresa, la chiarezza e sempre meno la verità (ma questa è un’altra storia). Chi si occupa di contenuti sa molto bene che da questi dipende gran parte dell’azione successiva dei lettori, che oggi chiamiamo globalmente utenti. Non parliamo di grandi esposizioni narrative, ma ci riferiamo in particolare a quella forma di storytelling, breve o media che sia, che apre gli occhi, la mente e alcune volte il cuore, alla massa di menti che si accinge con lo sguardo ad esaminare l’oggetto, il contenuto appunto. E chi scrive, chi crea, chi elabora, sa quanto importante sia metterci dentro dell’umanità, qualcosa che faccia sgorgare empatia, chiarezza, analisi dei punti.

Il cuore dell’AI

Il problema però è che le cose stanno cambiando, ma non proprio tutti lo hanno ancora compreso (un po’ di pigrizia soprattutto in estate però ci sta). E allora facciamo largo ad una new entry (che poi tanto new non è) e comprendiamo le infinite possibilità offerte dall’intelligenza artificiale. E su cosa? Beh, sui contenuti (parola usata in questo articolo già una quindicina di volte). Esiste una modalità di approccio e strutturazione dei contenuti con l’ausilio della AI. Con la possibilità di generare un’interazione con un pacchetto completo alla fine anche ottimizzato SEO. La AI ci aiuta, ci guida e spesso ci corregge nell’elaborazione di un testo, ottimizzandolo e definendone tutte le caratteristiche più idonee. Splendido vero? Avremo così i polpastrelli meno stressati dalla tastiera del portatile. Ma come funziona veramente?

Competenze di intelligenza artificiale e modelli

Basterà una semplicissima spiegazione per far partire l’avventura della creazione e condivisione di un contenuto. Da questo punto la AI, attraverso un modello di linguaggio GPT-3 di Open AI sarà in grado di impadronirsi del testo modificandolo e ottimizzandolo. Un buon esempio è Zulla. Basta andare sul sito Zulla.it e leggere quanto segue:

“Zulla scrive blogpost, schede prodotto per e-commerce, social post, sales copy, script per video, parafrasi, testi per le tue campagne ADV e molto altro con un semplice click!”.

Mi è sempre piaciuta la frase “Basta un semplice click!”, la trovo di una leggerezza disarmante.

E va bene, ci si prova, via tutti i falsi pregiudizi e le convinzioni di essere dei bravi scrittori o copy o qualunque altra cosa che serva a generare contenuti. Osserviamo allora le caratteristiche di questa dimensione AI. Io elaboro un breve testo e poi faccio click, cosa accade. Il testo prima di tutto mi verrà restituito ottimizzato in chiave SEO (che non è poco). Sarà lineare e con meno fronzoli (che poi mi fanno pensare sempre al Carnevale i fronzoli…). Avremo a nostra disposizione internamente al testo una strategia di possibile verticalità del contenuto stesso. E tutto questo con un’analisi specifica in base al settore di cui stiamo trattando. E a noi cosa resta fare? Un bel lavoro di revisione. Perché benchè la AI sia di carattere generativo, ha sempre bisogno (forse ancora per poco) della nostra “occhiata” finale.

AI e contenuti

Nuove strategie editoriali

Tutto quello che fa, e soprattutto il modo in cui lo fa, tende a semplificare la linea legata ai piani strategici editoriali, con una perspicace tendenza a focalizzare l’attenzione sui testi e gli obiettivi giusti. Quindi tutte quelle attività legate al copywriting potranno festeggiare un po’ di leggerezza in più. Se ci rifacciamo in particolare alla piattaforma di Zulla, possiamo avere a disposizione più di venti generi diversi di elaborazione testi e generazione contenuti. Dall’articolo semplice con assistenza AI, sino alla rielaborazione di un testo molto più complicato che al post per i social network.

Intelligenza artificiale. Come funziona?

In ultima analisi ricordiamo che quando parliamo di Intelligenza Artificiale (AI appunto) ci riferiamo alle capacità molteplici di un apparecchio di imitare quelle che sono le funzioni cognitive umane. In questo approccio interattivo sono compresi l’apprendimento, la risoluzione di problemi e lo svolgimento di operazioni che richiedono un vero e proprio ragionamento. Tutto questo avviene attraverso sistemi matematici che entrano in azione imitando il comportamento della mente umana. La modalità con cui invece una macchina apprende si chiama machine learning. In questa modalità la macchina stessa acquisisce esperienza raccogliendo determinati dati. Non resta altro allora che provare per credere, almeno avremo dato vita ad una nuova interazione con noi stessi.