UBS, la società svizzera di servizi finanziari e Julius Bear, punto internazionale di riferimento nel settore del private banking, hanno fatto il grande salto. Le due realtà hanno iniziato ad interagire, offrendo consulenza, con i propri clienti direttamente nel Metaverso. Le banche hanno dotato i loro dipendenti di device per entrare all’interno di dimensioni virtuali strutturate e attraverso la creazione di avatar, mettersi in collegamento con i loro correntisti. E quando due dei più grandi gestori di patrimoni finanziari del mondo sperimentano un passaggio così innovativo ad una pratica totalmente diversa di interazione professionale, c’è da farsi qualche domanda in più. Certo, il passaggio non è così semplice da definire come consono alla pratica quotidiana all’interno delle due sedi.
Una delle tante preoccupazioni si è rivelata subito essere quella legata alla condivisione dei dati, alla privacy e soprattutto alla sicurezza. I miliardari che di solito fanno capo a queste linee di consulenza hanno la necessità psicologica, e non solo, di sentirsi tutelati su ogni fronte. Nessuna delle due banche è però al momento realmente intenzionata a lanciare in maniera ufficiale una definitiva offerta fruibile dai clienti di Realtà Virtuale.
Sicurezza e beni patrimoniali
Certo il punto o lo snodo più complicato risulta essere sempre quello legato ai dati sensibili. Se poi parliamo di gestione patrimoniale, la situazione sembrerebbe complicarsi per l’utilizzo della digitalizzazione. In realtà non è proprio così. Sono diversi i gestori patrimoniali ad aver aperto la strada e ad investire nelle ultime Tecnologie XR. Questo perché se la domanda di colpo dovesse cambiare, da parte della clientela, avrebbero già una risposta ben confezionata. In realtà il grande vantaggio della dimensione virtuale (parliamo nello specifico di VR) è sempre quello di produrre un dato risparmio all’interno della lista costi di qualunque società. Investire nella tecnologia vuol dire quindi ridurre determinate spese (anche in fatto di energia dei consulenti) riuscendo poi, soprattutto a differenziare l’offerta rispetto ai tanti competitors.
La soluzione più adatta resta sempre quella di migliorare l’esperienza dei clienti, personalizzando i servizi di consulenza e aumentando i ritorni in fatto di interazione. Molte volte sono i clienti stessi a suggerire le soluzioni innovative ad una data società, semplicemente chiedendo di averne. E’ già da diverso tempo in uso, con continui e importanti investimenti, l’Intelligenza Artificiale (AI) all’interno del settore della gestione patrimoniale, con ottimi risultati. Quello a cui però mirano espressamente queste due banche (UBS e Julius Bear) è una maggiore e diversa possibilità di incontrare i propri clienti all’interno di un’esperienza di eccellenza. E’ per questo motivo che hanno creato degli uffici virtuali all’interno del Metaverso testandone la percezione avuta dai clienti stessi. UBS fa sapere però che si tratta ancora di sperimentazione pura.
Training virtuale
La banca ha portato avanti un progetto pilota che prevedeva, nell’arco di 12 settimane, l’utilizzo da parte di un gruppo di dipendenti di device legati alla VR per poter così condurre riunioni e meeting. La Julius Bear ha invece progettato e messo in atto una vera e propria conferenza di senior management a livello globale all’interno di uno spazio virtuale, con una partecipazione organica di 200 dirigenti. Quello a cui ci si tiene pronti è lo sviluppo del nuovo modo di interagire in una dimensione virtuale che vada ad aggiungersi a quella tradizionale. Tutto questo naturalmente in concomitanza futura con le questioni normative affrontate secondo regolamentazioni effettive.
Conclusioni
Che si tratti di società di consulenza, brand di alta moda o semplicemente artisti digitali, il Metaverso è una possibilità. Possibilità di interazione veloce e sostenibile. Occasione per poter approfondire temi in maniera molto più dinamica evitando spostamenti. E soprattutto, il Metaverso ci pone di fronte alla domanda secondo cui la nuova comunicazione non appartiene più unicamente al mondo reale, ma fa già parte di qualcosa che va oltre. E se i colossi economici internazionali stanno cercando di portare avanti vere e proprie sperimentazioni in fatto di accesso, tramite avatar, al Metaverso, questo indica un effettivo trend in continua ascesa. Basta ascoltare quello che la massa sta lentamente (ma neanche tanto) comprendendo in fatto di virtualità esperienziale, per poter fare i conti molto velocemente. In un futuro non lontano, come diciamo sempre, la comunicazione e le nostre professionalità saranno caratterizzate da una forma differente di contatto. E questa parte aggiuntiva avrà molte sfaccettature virtuali. Credo di poter dire di esserne certa.