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Indice
- Intelligenza artificiale e percorsi opzionabili
- Come nasce l’IA
- Evoluzione o minaccia?
- Algoritmi e soluzioni
Mettetevi comodi, per qualche minuto di lettura. Qui si parla di Intelligenza Artificiale. Cos’è e come funziona, e perché dovremmo conoscerla un po’.
Intelligenza artificiale e percorsi opzionabili
Cercheremo di sviluppare un discorso unico che assembli tutte quelle parti che generano la dimensione dell’Intelligenza Artificiale. Intanto cominciamo con il dire che normalmente siamo abituati a conoscerne l’acronimo americano AI (Artificial Intelligence), ma esiste anche il nostro e cioè il semplice IA. Incredibile vero? Obiettivo principale dell’IA è quello di creare e sviluppare macchine che siano in grado di gestire un’autonomia piena nell’apprendimento. Apprendimento collegato alla metodologia che unisce mente e azione umane, e in grado di provvedere poi ad un naturale adattamento. Il campo comunque è molto ampio e quello che si deduce dai tanti studi effettuati è che l’idea di sviluppo fa riferimento a due opzioni. La prima è quella legata al percorso di creazione di macchine che siano in grado un giorno di replicare perfettamente l’intelligenza umana. L’altra invece propone un percorso che vede unicamente la creazione di macchine utili alla risoluzione di problematiche specifiche.
Come nasce l’IA
In realtà l’Intelligenza Artificiale fa parte del ramo di studio della computer science e quindi collegata allo sviluppo di sistemi Hardware e Software. Sistemi che a differenza degli altri sono creati per avere un’interazione diretta con l’ambiente umano circostante. Da questo collegamento ne nasce un apprendimento diretto che mette la macchina in condizioni di prendere decisioni autonomamente. Non più la persona quindi ma la macchina. Il mondo che vorticosamente gira intorno ai sistemi di pianificazione e sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, studia costantemente la progettazione di sistemi che integrati all’interno delle macchine possano dare a queste una totale autonomia. L’IA è quindi un campo di ricerca all’interno del quale si muovono le fila dello sviluppo di sistemi in grado di far apprendere determinate macchine attraverso non solo l’osservazione ma anche l’ascolto (percezione visiva).
Evoluzione o minaccia?
Cosa vogliamo realmente da questa realtà progettuale? Sicuramente migliorare molti dei campi professionali all’interno dei quali operiamo. Evidenziando quindi la possibilità di far gestire a macchine complesse ma autonome problematiche difficilmente risolvibili. Di sicuro la nostra società si è abituata alla manutenzione vocale e alla condivisione artificiale di tutta una serie di automatismi mirati a migliorare la qualità della nostra vita. Sono molteplici le realtà legate all’Intelligenza Artificiale che fanno parte della nostra esistenza, una fra tutte quella della domotica. Possiamo regolare la temperatura delle nostre abitazioni, ma anche di un forno a distanza chilometrica, così come l’illuminazione. La nostra voce può dare ordini a dispositivi in grado di geolocalizzarci e di aiutarci in qualunque ricerca a connessione continua. Siamo diventati l’input delle nostre vite e ci stiamo abituando ad “essere serviti” dai sistemi integrati ad IA come se fosse la cosa più naturale.
Algoritmi e soluzioni
Alla base di tutto questo ci sono sempre algoritmi e sistemi computazionali. Attraverso questi una macchina è in grado di imitare il comportamento umano. Sono tante le soluzioni a cui facciamo riferimento già da tempo e che interessano il campo dell’IA. Dai Chatbot fino al Recommendation System, il motore per mettere in azione gli e-commerce per intenderci. Quello che si cerca di fare e di dare con l’Intelligenza Artificiale vede diversi rami di applicazione. Che si tratti di marketing per le aziende da soddisfare o di domotica e sviluppo per il supporto quotidiano, le tecniche si basano sempre su sistemi ad interazione. Basti pensare al NPL (Natural Language Processing) che è alla base della nostra comunicazione, dal post, al tweet, passando per una landing page fino ad un sito. In ultimo, ma non per importanza va dato risalto a quel metodo di conoscenza interattiva tra uomo e macchina che pratichiamo in molti settori.
Lo conosciamo come Machine Learning, ed è il modo attraverso il quale l’Intelligenza artificiale trova una delle sue più comuni applicazioni. Parliamo allora di sistemi in grado di monitorare macchine che apprendono dall’esempio umano. Guardano e registrano l’esperienza diretta. L’Intelligenza Artificiale si pone come chiave di ingresso per il futuro della comunicazione e soprattutto dell’elaborazione. Non solo come scambio tra algoritmi fisici e computazionali, ma come possibilità di accompagnamento alle continue scoperte dell’umanità in campo tecnologico. E non solo.