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Conosciamo la realtà della svizzera Logitech, società ormai con sede nella Silicon Valley e creatrice di tanti accessori e di innovative periferiche per il computer. Dopo il mouse cordless a infrarossi, (o laser) e la trackball azionabile con il pollice, ora ha creato una nuova realtà audio anche per cuffie VR. Ha infatti annunciato a breve l’uscita del nuovo modello Logitech Chorus.
Come funziona Logitech Chorus
L’Oculus Quest 2 di Meta si vedrà presto accompagnare, per un’esperienza immersivo-sonora ancora più forte, da queste cuffie uniche. Collegarle sarà molto semplice e il loro costo è davvero piccolo per un accessorio così innovativo, solo 100 dollari (vedremo se in Italia rispetteremo lo standard del prezzo). Per connetterlo con l’auricolare basterà far scorrere l’altoparlante sui due bracci (destro e sinistro) dell’Oculus. Ogni altoparlante è collegabile attraverso un cordoncino in caucciù, elemento già usato per il sostegno esterno del visore (punto fronte). Questo attacco si mostra molto utile soprattutto perché non crea lunghezze di cavi che potrebbero risultare pendenti. Dopo aver collegato gli altoparlanti all’auricolare, come passo consecutivo ci sarà bisogno di connetterli con la porta USB dell’Oculus Quest 2. Il Logitech Chorus è integrato con il passthrough USB-C. Questo vuol dire che non sarà necessario alimentarlo esternamente.
Esperienza audio Off-Ear
Il peso si mantiene poco sotto i duecento grammi, quindi il dispositivo è abbastanza leggero. Questo è molto importante perché una volta inserito sull’Oculus Quest 2 non va ad interferire troppo con l’equilibrio e il peso generale. Per chi lavora, fa gaming o, in linea generale, utilizza l’Oculus quotidianamente, è significativa la leggerezza del device. Inoltre è possibile modulare la posizione migliore dei due auricolari aggiuntivi per favorire l’esperienza di audio migliore. E qui si apre un piccolo punto di spiegazione. I vari test che vengono fatti dalle società produttrici di device e accessori per la VR contemplano sempre la giusta metodica di approccio all’utente. Cosa vuol dire? Sono fondamentali una serie di requisiti che diano la reale sensazione di immersività totale. Avere delle cuffie o auricolari Off-ear, permette una maggiore connessione con la dimensione virtuale, ma anche con il mondo reale.
Il reale e il virtuale di Logitech Chorus
Sappiamo infatti che l’utilizzo dell’Oculus Quest 2 prevede una serie di ritorni audio in Dolby Surraund generati dal computer interno collegato alle quattro telecamere. Le orecchie però dell’utente sono libere e questo permette di essere in collegamento anche con il mondo fisico circostante. Una precauzione ma anche una tecnica di progettazione mirata. Tutto questo pone l’attenzione progettuale su di una serie di dinamiche che vedono integrati processi di costruzione dei vari driver, altoparlanti e frequenza di risposta incentrati su questa ambivalenza attiva. Logitech Chorus funziona quindi lontano dalle nostre orecchie. La società fa sapere al consumatore che questa decisione di stile, se così possiamo definirlo, non va ad intaccare l’esperienza immersiva, anzi è progettata per il meglio di entrambe le dimensioni.