• 7 November 2024

Tutto parte da Meta Platform. Parliamo di contenuti, ma parliamone davvero, senza accennare a punti che poi non verranno trattati. C’è di mezzo la salute psicologica e sociale dei futuri utenti metaversiani.

Limiti etici

Il monitoraggio è iniziato. Zuckerberg lo sa, deve stare attento. Tendenzialmente non si dovrebbero quasi mai ripetere gli stessi errori. E se prima si trattava di dati (ma ancora la questione è aperta) ora si parla soprattutto di contenuti. Cosa è meglio o è bene veicolare all’interno della dimensione virtuale? E quali avvisi di controllo dovranno scattare se si supereranno dei dati limiti? A fare questa analisi profonda e continua sembra ci stia pensando UploadVR, un sito Web gestito dalla società americana UVR Media LLC, che si occupa di informazione specifica sulla Realtà Virtuale. Fondata nel 2014 ha sede a San Francisco. Ebbene, nel suo rapporto UploadVR ha dichiarato che verranno emesse diverse tipologie di tag per fare in modo che determinati contenuti possano essere definiti “per adulti”.

Mondi e restrizioni

Questo fa capire che i primi ad essere messi in allerta saranno di sicuro gli sviluppatori, che per primi dovranno contrassegnare i loro mondi come non adatti ad un età inferiore a quella preposta. La punta dell’iceberg però non ci convince molto, in quanto Meta sta facendo una politica d’accesso diversa. Ossia i contenuti che sono tutt’ora catalogati come violenti o come contenenti scene di sesso e droga avranno comunque una loro possibilità di interazione immersiva. Anche se le etichette saranno catalogate come non consone ad un dato pubblico e quindi “mature” occuperanno comunque un posto nella visione all’interno del metaverso di Horizon.

Il pensiero positivo di Meta?

Vediamo allora “cosa” gli utenti non possono fare al momento all’interno dello spazio virtuale che rimanda a Meta. Sicuramente non importunare o molestare gli altri utenti. E quando diciamo questo parliamo di avatar che interagiscono. Fin qui ci siamo, anche se non sono poche le molestie denunciate negli ultimi mesi proprio all’interno delle app virtuali di Zuckerberg. E’ l’umanità? Certo. E le regole ci sono? Non ancora così evidenti. Fare stalking? No. Bullismo? Per niente. Incitare all’odio? Per carità! Sì ma tutto questo come si blocca o si denuncia? Il controllo e la supervisione dove sono? Sono molti gli investitori e azionisti che stanno spingendo perché non si compiano azioni dannose che vadano contro la morale all’interno del colosso americano.

Virtualità e trasparenza

Fa male sentire che sono state diverse le violazioni denunciate da parte di adulti verso minori all’interno degli spazi virtuali. Il National Center for Missing and Exploited Children ha posto l’attenzione sulla faccenda. Inoltre è già stata fatta notare più di una sottrazione di identità. Meta sta davvero cercando di fare il possibile per arginare quelle che sembrano essere delle problematiche spalmabili all’infinito su piani e contesti virtuali. Quello che è venuto in aiuto della situazione è l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale. Il prossimo Research SuperCluster di Meta prenderà sul serio l’utilizzo di questo mezzo che in tempo reale potrà bloccare monitorando quelli che saranno definiti come contenuti nocivi.

Conclusioni legali

In attesa che parta la nuova linea della legge che regola la sicurezza online, il gigante tecnologico americano sta facendo tutti gli sforzi possibili per rendere il metaverso un luogo dove poter essere sicuri di avere un’interazione secondo tutti i crismi. Si chiama etica e in questo caso vanno investiti parecchi milioni di dollari per fare in modo che la situazione non sfugga di mano a nessuno.

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